Francia: il diritto all'oblio dev'essere globale

L'autorità francese concede a Google un massimo di 15 giorni per estendere gli effetti del diritto all'oblio a livello globale, minacciando sanzioni.
L'autorità francese concede a Google un massimo di 15 giorni per estendere gli effetti del diritto all'oblio a livello globale, minacciando sanzioni.

Si torna a parlare di diritto all’oblio, ora che il meccanismo per la gestire le richieste di rimozione dalle SERP da parte dei cittadini europei sembra essere stato avviato a pieno regime. La Francia, attraverso una richiesta formale inoltrata a Google da parte di CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés), chiede che gli effetti delle cancellazioni siano estese a tutte le versioni del motore di ricerca (ad esempio google.com) e non solamente a quelle operative nel vecchio continente (google.it, google.fr, google.de e così via).

L’autorità d’oltralpe, impegnata nella difesa della privacy e nella tutela dei dati personali, concede al motore di ricerca un massimo di 15 giorni per attuare il cambiamento, minacciando altrimenti la possibilità di incorrere in sanzioni dall’importo massimo comunque limitato a 150.000 dollari. Sulla stessa linea si sono espressi in passato anche l’ex Ministro della Giustizia tedesco Sabine Leutheusser-Schnarrenberger e l’Article 29 Working Party. Il CNIL vuole imporre dunque che, in seguito all’accettazione di una richiesta di eliminazione dalle pagine dei risultati, la deindicizzazione avvenga anche sulle versioni del motore di ricerca raggiungibili al di fuori del territorio europeo.

In accordo con il giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, CNIL considera che per rendere effettiva l’ordinanza la cancellazione debba essere applicata a tutte le estensioni del motore di ricerca, poiché il servizio messo a disposizione dalla ricerca di Google costituisce un unico processo.

La replica di Google non si è fatta attendere ed è stata affidata da un portavoce alle pagine di Reuters.

Abbiamo lavorato duramente per trovare il giusto equilibrio nell’implementazione della decisione presa dalla Corte Europea, collaborando a stretto contatto con le autorità attive nella tutela dei dati personali. La decisione si focalizza sui servizi diretti agli utenti europei e questo è l’approccio che stiamo adottando nel rispettarla.

In altre parole, il motore di ricerca ribadisce il proprio impegno nel rispettare quanto imposto dall’Europa, ma limitando l’azione del diritto all’oblio entro i confini continentali. Se ne riparlerà tra due settimane, quando giungerà al termine il periodo concesso dall’autorità francese per introdurre il cambiamento richiesto.

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