Droni nell'Artico per studiare il clima

Il CNR, nell'ambito di una ricerca scientifica, utilizzerà due droni per studiare i cambiamenti climatici nella regione dell'Artico
Il CNR, nell'ambito di una ricerca scientifica, utilizzerà due droni per studiare i cambiamenti climatici nella regione dell'Artico

I droni oggi stanno diventando sempre di più una risorsa estremamente utile in molti settori. Se una volta questi mezzi erano a disposizione solo dei modellisti o al massimo utilizzati per delle riprese, oggi l’industria sta realizzando modelli per una vasta gamma di utilizzi. Il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), ha, infatti, annunciato che particolari modelli di droni “ricercatori” saranno i protagonisti di una campagna scientifica dell’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Issia-Cnr) che è partita verso i fronti marini dei tre ghiacciai di Kronebreen, Kongsbreen e Conwaybree, situati nelle isole Svalbard in Norvegia.

I ricercatori studieranno lo scambio termico tra mare e ghiaccio per ottenere informazioni e immagini mai raccolte prima, con l’obiettivo di comprendere e prevedere i cambiamenti climatici in modo sempre più accurato. Il team si servirà di veicoli robotici per ovviare al rischio di lavorare in prossimità dei tre ghiacciai, dove il dislocamento di grandi pezzi di ghiaccio è una possibilità tutt’altro che remota. Nello specifico, il drone, un piccolo robot marino ribattezzato Shark, è un puro concentrato di alta tecnologia. L’equipaggiamento prevede sensori come un GPS, un sistema di controllo automatico, la telemetria, un pirometro che consentirà di misurare la temperatura superficiale dell’acqua, una sonda multi-parametrica che permette di acquisire i valori di conduttività dell’acqua, temperatura, ph, redox e ossigeno disciolto, ed un ecoscandaglio che mapperà la batimetria del fondale.

Visti i rischi della navigazione automatica in zone pericolose in cui potrebbe essere facile che il drone si imbatta in mini iceberg, il drone marino Shark sarà assistito da un drone volante ad otto eliche, dotato di foto e videocamera con le quali potrà anche riprendere il fronte del ghiacciaio.

La missione scientifica è condotta nell’ambito del progetto di ricerca Uvass (Unmanned vehicles for autonomous sensing and sampling), approvato dallo “Svalbard Science Forum” per lo sviluppo di veicoli senza equipaggio per lo studio delle interfacce aria-mare-ghiaccio.

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