Amazon: chiunque può consegnare un pacco

Amazon avrebbe un piano per consentire a chiunque di sostituire il Corriere Espresso e consegnare a domicilio pacchi provenienti dal negozio di e-commerce.
Amazon avrebbe un piano per consentire a chiunque di sostituire il Corriere Espresso e consegnare a domicilio pacchi provenienti dal negozio di e-commerce.

Chiunque può diventare un Corriere Espresso: chiunque viaggi, infatti, potrebbe percorrere il medesimo percorso che nelle stesse ore sta compiendo un pacco Amazon, dunque viaggiare assieme potrebbe convenire ad entrambi. E Amazon ci starebbe pensando seriamente: secondo quanto emerso, il gruppo sarebbe pronto ad avviare un servizio di consegne non basato su catene di corrieri, ma su persone comuni che mettono a disposizione la propria vettura e il proprio tempo per ottenere una ricompensa in denaro.

Carpooling con i pacchi

Di fatto la cosa corrisponde ad una sorta di carpooling nel quale la condivisione del viaggio non è però fatta con persone, ma con merci.

Amazon potrebbe così abbassare notevolmente le proprie ingenti spese di spedizione, ottenendo inoltre un servizio estremamente capillare che, se ben ideato, potrebbe inoltre rendere ancor più rapida la consegna dei prodotti: un alto numero di persone che aderiscono al progetto rappresenterebbe un esercito di corrieri sempre pronti ad entrare in servizio. Sebbene ancora non sia chiaro quando il servizio sia pronto per entrare in azione (e sebbene da più parti lo si identifichi come semplice boutade da utilizzarsi come leva di contrattazione con gli attuali canali di consegna), il tutto sarebbe stato chiamato internamente “Oh my way“.

I problemi da risolvere

I problemi da risolvere per arrivare alla realizzazione di un servizio similare sono comunque molti, poiché si tratta reinventare una catena di trasporti che fino ad oggi ha funzionato con estrema efficienza, diventando per molti versi uno dei punti di forza del servizio di e-commerce del gruppo. Tra le principali criticità:

  • l’identificazione e la certificazione di utenti affidabili, in grado di garantire percorrenza, integrità dei pacchi e puntualità;
  • l’identificazione di punti di prelievo e consegna, poiché è difficile ipotizzare una consegna a destinazione del pacco da parte di un privato;
  • la redistribuzione delle responsabilità nel caso in cui il prodotto dovesse arrivare a destinazione danneggiato;
  • l’aderenza a normative che oggi attribuiscono a corrieri professionisti l’incarico del viaggio con pacchi da consegnare, mentre in futuro dovrebbero regolamentare veicoli e modalità di viaggio su privati cittadini.

La mission intrapresa da Amazon non sembra essere insomma assolutamente banale. Ma del resto già con il progetto dei droni si viaggiava più sul filo della chimera che non su concrete possibilità. L’ambizione dell’azienda, del resto, è quella di continuare a rendere innovativo il proprio modo di interpretare la vendita online, il che deve partire anzitutto dal trasporto delle merci (il vero punto di incontro tra l’immaterialità del sito Web e la concretezza del prodotto acquistato).

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