Il data center Google nell'ex centrale a carbone

Il nuovo data center di Google sorgerà a Jackson County, nell'Alabama, sulle ceneri di una centrale elettrica a carbone che sta per chiudere i battenti.
Il nuovo data center di Google sorgerà a Jackson County, nell'Alabama, sulle ceneri di una centrale elettrica a carbone che sta per chiudere i battenti.

Ogni volta che si controlla la posta elettronica di Gmail, che si effettua una ricerca online o che si guarda un video in streaming su YouTube, si chiama all’attività un server di Google, presente in qualche struttura sparsa per il mondo. È su questi enormi centri ipertecnologici che si basa il funzionamento della grande Rete, connettendo centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta. Oggi il gruppo di Mountain View annuncia la costruzione del suo 14esimo data center.

Sorgerà a Jackson County, in Alabama. L’impianto prenderà il posto della centrale elettrica a carbone Widows Creek destinata a cessare a breve la propria attività, con i lavori di adattamento che prenderanno il via nella prima parte del 2016. I data center, come ben noto, richiedono un’infrastruttura che possa funzionare 24 ore al giorno, sette giorni su sette, e la configurazione del sito offre una buona base di partenza per rispondere a questi requisiti. Così bigG assicurerà anche alla comunità locale che decenni di lavoro e investimenti non andranno perduti in seguito alla chiusura della centrale. Le linee elettriche esistenti, ad esempio, potranno essere sfruttate per l’alimentazione dei server con energia 100% rinnovabile, grazie alla partnership siglata con il fornitore Tennessee Valley Authority.

L'area di Jackson County, in Alabama, dove sorgerà il nuovo data center di Google

L’area di Jackson County, in Alabama, dove sorgerà il nuovo data center di Google

Nell’annunciare il nuovo progetto, Google ricorda quanto fatto negli ultimi anni in tema di rispetto per l’ambiente. Nel 2010 è stata una delle prime aziende del settore hi-tech a puntare sull’energia proveniente da fonti rinnovabili e oggi ne è il più grande acquirente al mondo: nell’ultimo periodo ha comprato l’1,5% di quella prodotta negli Stati Uniti mediante impianti eolici.

Il gruppo punta anche sulla riduzione del quantitativo di energia consumata, attraverso la messa in campo di diverse iniziative. Tra queste la progettazione di server evoluti, l’impiego di metodi innovativi per il raffreddamento e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottenere il massimo da ogni singolo watt: rispetto a cinque anni fa l’efficienza è aumentata di 3,5 volte.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti