Uber, la protesta in Francia: Parigi sotto assedio

La capitale e altre città francesi sono oggetto di una protesta violenta dei tassisti contro Uber e UberPOP: bloccato l'accesso ad aeroporti e stazioni.
La capitale e altre città francesi sono oggetto di una protesta violenta dei tassisti contro Uber e UberPOP: bloccato l'accesso ad aeroporti e stazioni.

François Hollande, dove *** è la polizia??? È legale per i tuoi cittadini attaccare i visitatori? Porta il tuo *** all’aeroporto. Wtf??

È Courtney Love, attraverso il proprio account Twitter, a raccontare in tempo reale quanto sta accadendo in Francia. A Parigi e in altre città del paese va in scena da questa mattina l’ennesima protesta dei tassisti contro Uber (non un’esclusiva tutta italiana, dunque) e a farne le spese sono ancora una volta in primo luogo coloro che con il servizio non c’entrano nulla.

Le notizie provenienti dal territorio francese parlano di veri e propri atti di guerriglia urbana, con auto distrutte e pneumatici incendiati in mezzo alle strade. Molti taxi si sono fermati e gli autisti hanno deciso di bloccare l’accesso ad aeroporti e stazioni ferroviarie. La situazione è tesa, tanto che la società Aeroports de Paris che gestisce gli scali di Orly e Roissy è intervenuta comunicando come l’unico mezzo sicuro per arrivarci sia il treno. Sempre che si riesca a salire sulle carrozze.

Completamente in tilt anche Gare du Nord, da dove partono i convogli nelle direzioni di Londra e Bruxelles. Le agenzie riportano di incidenti analoghi anche nell’aeroporto di Marsiglia-Provenza, nel sud del paese. Mai prima d’oggi le proteste dirette nei confronti di Uber e UberPOP erano degenerate in modo simile, nonostante i toni comunque accesi delle manifestazioni viste nelle nostre città.

Si parla di 2.800 tassisti in totale coinvolti nell’iniziativa. Due gli arresti già confermati (come riportato da TechCrunch), uno di un tassista e l’altro di un autista Uber, entrambi al centro di uno scontro con la polizia. La portata della contestazione non ha precedenti e, oltre a Parigi, sta interessando anche Nizza, Marsiglia, Tolosa, Lione e Lilla. Un portavoce del servizio ha rilasciato la dichiarazione seguente, attraverso la quale la società condanna fermamente ogni episodio di violenza.

Uber condanna con fermezza i recenti atti di violenza nei confronti dei propri partner e delle loro automobili, perpetrati oggi a Parigi e in altre città francesi. Nonostante la rabbia, la violenza non è mai accettabile. Uber ci tiene a sottolineare che nessuna corte di giustizia francese ha dichiarato illegale UberPOP.

Intanto la questione continua ad essere oggetto di dibattito anche nel nostro paese. Dopo la sospensione del servizio, è arrivata nei giorni scorsi dal deputato Sergio Boccadutri la proposta di un emendamento per la riattivazione. Si tornerà a parlarne nei prossimi giorni, più precisamente il 2 luglio, data fissata per la prima udienza del ricorso.

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