Anche Google nelle ricerche di Yahoo

La conclusione della partnership esclusiva con Microsoft (Bing) potrebbe portare Google a fornire i risultati delle ricerche online effettuate su Yahoo.
La conclusione della partnership esclusiva con Microsoft (Bing) potrebbe portare Google a fornire i risultati delle ricerche online effettuate su Yahoo.

Nel mese di aprile Yahoo e Microsoft hanno rinnovato l’accordo che lega le due aziende da oltre un decennio, apportandovi però alcune importanti modifiche. Tra queste, la fine del rapporto esclusivo riguardante i risultati delle ricerche online, fino ai mesi scorsi basati esclusivamente sul motore di Bing: ne consegue che fino al 49% dei link mostrati ai navigatori possono ora provenire da un altro servizio.

Yahoo ha già iniziato a sperimentare una partnership con Google, come dimostrano un paio di screenshot (allegati di seguito) pubblicati inizialmente sulle pagine del sito SEO Book. La collaborazione riguarda sia i siti indicizzati nelle SERP che le inserzioni pubblicitarie. Già in passato (più precisamente nel 2008) l’azienda di Mountain View si è dimostrata disponibile ad appoggiare Yahoo attraverso il proprio motore, ma il Dipartimento di Giustizia statunitense ha bloccato l’operazione interpretandola come un potenziale rischio per quanto riguarda la libera concorrenza in Rete.

Il gruppo guidato da Marissa Mayer ha confermato l’avvio dei test di cui si parla oggi alla redazione del New York Times, senza però scendere in dettagli per quanto riguarda i termini della collaborazione con il motore di ricerca californiano.

Lavorando per creare la migliore esperienza possibile per gli utenti Yahoo, effettuiamo test con una moltitudine di partner, inclusi i fornitori delle ricerche online. Al momento non ci sono altre informazioni in merito da condividere.

Il rapporto tra Yahoo e Microsoft potrebbe interrompersi definitivamente a partire dall’1 ottobre. Se questo dovesse avvenire, gli equilibri del settore legato alle ricerche online e all’advertising (sia desktop che in mobilità) potrebbero essere ridefiniti, forse in favore di bigG. In tal caso, la situazione verrà quasi certamente presa in esame dagli organismi antitrust, che in Europa hanno già messo sotto la lente d’ingrandimento l’operato di Google.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti