iOS 9, Apple Music: alta qualità anche su 3G e 4G

La terza beta di iOS 9 mostra la possibilità di regolare autonomamente lo streaming ad alta qualità di Apple Music, anche su rete cellulare 3G e 4G.
La terza beta di iOS 9 mostra la possibilità di regolare autonomamente lo streaming ad alta qualità di Apple Music, anche su rete cellulare 3G e 4G.

Con l’arrivo di iOS 9, l’utente potrà scegliere autonomamente la qualità di riproduzione di Apple Music su rete cellulare. È quanto si apprende dalla terza beta del sistema operativo consegnata agli sviluppatori, dove è apparsa un’apposita spunta per garantire questa scelta. Un fatto non da poco, considerato come in molti paesi esistano piani illimitati in 3G e in 4G per il monte dati.

Al momento Apple Music, la piattaforma di streaming lanciata lo scorso 30 giugno su iOS 8.4 e OS X 10.10.4, aggiusta automaticamente la qualità di riproduzione fino a un massimo di 256 kbit in formato ACC. Quando ci si trova sotto rete cellulare, sia 3G o le ben più performanti connessioni di ultima generazione come LTE, il sistema diminuisce tale qualità affinché il consumo di dati non sia troppo eccessivo. Con iOS 9, sarà l’utente stesso a optare per questa funzione.

Dalle opzioni generali del dispositivo aggiornato alla prossima versione di iOS, infatti, basta entrare nella sezione dedicata alla musica e selezionare la levetta “High Quality on Cellular”. Questo abiliterà la massima qualità anche su rete cellulare, mentre un avviso avviserà l’utente sia del possibile consumo di dati che dei tempo d’attesi possibilmente più elevati per l’avvio della singola canzone.

Nel frattempo, continua il dibattito sul bitrate scelto da Apple. Quella dei 256 kbit ACC non è una codifica confermata ufficialmente dalla Mela, sebbene appaia come la più plausibile. In occasione del lancio di Apple Music, inoltre, Eddy Cue ha confermato come il servizio adatti automaticamente la qualità a seconda della velocità di banda a disposizione e del tipo di connessione utilizzata, quindi con la presenza di bitrate differenziati. In molti si sono chiesti se l’offerta in bitrate non sia troppo ridotta rispetto ai concorrenti, ad esempio TIDAL e Spotify, ma va comunque considerato il formato: generalmente, l’ACC ottiene performance pari o migliori all’MP3 con dei bitrate più contenuti.

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