Google: i risultati finanziari del Q2 2015

Il modello di business adottato da Google si conferma estremamente solido, come confermano i risultati finanziari relativi al secondo trimestre 2015.
Il modello di business adottato da Google si conferma estremamente solido, come confermano i risultati finanziari relativi al secondo trimestre 2015.

È giunto per chi segue il mondo Google il momento di analizzare i risultati finanziari del gruppo di Mountain View relativi al secondo trimestre dell’anno, ovvero al Q2 2015 (da inizio aprile a fine giugno). I numeri sono stati diffusi dall’azienda nel corso di un incontro con gli investitori. Dal punto di vista economico le cose sono andate decisamente bene, addirittura superando le previsioni degli analisti.

Le entrate complessive sono state pari a 17,73 miliardi di dollari, in crescita dell’11% dai 15,9 miliardi fatti registrare nello stesso periodo dello scorso anno, con un utile netto di 3,93 miliardi (superiore ai 3,35 miliardi del Q2 2014). L’immediata conseguenza è stata un notevole rialzo sul mercato azionario, dove il titolo ha segnato un’impennata sull’indice NASDAQ. Ruth Porat, nuovo CFO della società in seguito alle dimissioni di Patrick Pichette, ha commentato con soddisfazione la tendenza al rialzo imboccata negli ultimi tre mesi da bigG.

Gli importanti risultati conseguiti nel secondo trimestre riflettono la continua crescita su tutto il catalogo dei nostri prodotti, soprattutto per quanto riguarda la ricerca, dove spicca il mobile, tanto quanto YouTube e l’advertising programmatico.

Analizzando i numeri nel dettaglio, emerge che gran parte degli introiti derivano dai siti del gruppo: 12,4 miliardi di dollari, con un incremento del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le spese operative hanno pesato per il 36% di quanto incassato, ovvero 6,32 miliardi, in crescita rispetto ai 5,58 miliardi del 2014. A questo proposito, va precisato che negli ultimi dodici mesi il gruppo ha assunto 8.500 nuovi dipendenti a livello globale.

Nel corso del Q2 2015 è cresciuto anche il volume dei click generati sulle inserzioni pubblicitarie a pagamento (+18%), mentre il costo di ogni singolo click è diminuito (-11%) se confrontato con quello del Q2 2014. Quello di bigG si conferma dunque un modello di business estremamente solido, sempre più diversificato ma in cui le ricerche online rimangono la parte più importante e remunerativa.

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