Google Drive per Microsoft Office, il plugin

Disponibile al download il plugin che semplifica il processo di modifica dei file generati con Microsoft Office e archiviati all'interno di Google Drive.
Disponibile al download il plugin che semplifica il processo di modifica dei file generati con Microsoft Office e archiviati all'interno di Google Drive.

Un po’ a sorpresa, il gruppo di Mountain View ha pubblicato un plugin utile per modificare i file generati con i software Word, Excel o PowerPoint e salvati all’interno della piattaforma Google Drive, sfruttando gli strumenti del pacchetto Microsoft Office. Una volta terminata la fase di editing, i documenti possono essere depositati nuovamente sui server di bigG con un semplice click.

L’obiettivo della mossa è piuttosto chiaro e a spiegarlo è direttamente Darrell Kuhn, technical program manager di Google Drive: con il servizio del motore di ricerca è possibile conservare tutti i file più importanti in un unico luogo sicuro, aprendoli, consultandoli e modificandoli poi con qualsiasi applicazione o programma. Il plugin, in particolare, è indirizzato a coloro che hanno l’esigenza di condividere i propri documenti in ambito lavorativo, con colleghi o collaboratori che utilizzano computer basati sul sistema operativo Windows. Ovviamente, il download è del tutto gratuito e può essere effettuato attraverso le pagine del sito ufficiale.

Il plug-in di Google Drive per Microsoft Office

Il plugin di Google Drive per Microsoft Office

L’iniziativa segue di qualche mese quella messa in campo a novembre, con il lancio di un’estensione per Chrome che permette di aprire i file salvati su Drive direttamente all’interno di un software desktop. In quel modo servivano però sia il browser di Google che l’app di Drive, oltre ovviamente a Office, mentre per utilizzare il plugin lanciato oggi non serve altro che il pacchetto di Microsoft per la produttività in ufficio. Inoltre, la mossa ricorda da vicino quelle già messe in campo da altre due importanti realtà operanti nell’universo del cloud storage, ovvero Box e Dropbox.

Il debutto della componente aggiuntiva offre anche una chiave di lettura interessante in merito all’atteggiamento di bigG nei confronti del rivale di Redmond: Google in qualche modo agevola l’utilizzo di software concorrenti per l’editing dei documenti, spingendo però al tempo stesso l’utenza ad affidarsi al proprio cloud storage per immagazzinare i file su server remoto e renderli dunque accessibili da qualunque postazione o dispositivo.

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