Apple: biometria per la smart home?

Nel futuro della casa intelligente di Apple potrebbe esserci la biometria: è quanto suggerisce un recente brevetto registrato negli Stati Uniti.
Nel futuro della casa intelligente di Apple potrebbe esserci la biometria: è quanto suggerisce un recente brevetto registrato negli Stati Uniti.

Apple si prepara a un autunno caldissimo per la smart home, la casa intelligente. Sono molti i fronti su cui l’azienda è già al lavoro, molti dei quali anche assolutamente inediti. Dopo HomeKit e il futuro arrivo di Apple TV, la società californiana starebbe già progettando altre novità, a partire dal settore della biometria. È quanto rivela un recente brevetto sottoposto, come di consuetudine, all’US Patent & Trademark Office.

Intitolato “Configurazione di dispositivi per utenti multipli utilizzando biometrica da remoto”, il brevetto illustra come i sistemi per la gestione biometrica della casa possano essere facilmente integrati nella vita di tutti i giorni. Dalle impronte digitali alla scansione dell’iride, dal riconoscimento facciale a molto altro, i dispositivi per la smart home potrebbero sfruttare questi dati per l’utente per configurare, di volta in volta, le preferenze personali per la casa. Un fatto che è già emerso con la proposta di un telecomando per Apple TV dotato di lettore di impronte digitali, affinché le preferenze del televisore vengano automaticamente aggiustate per ogni individuo dello stesso appartamento.

Così come sottolinea SiliconAngle, la registrazione in questione rimane tutto sommato generica e non fa menzione di dispositivi Apple già esistenti, pur riferendosi a dei set-top-box. Un’indicazione in più, forse, sul ruolo centrale che proprio Apple TV avrà all’interno della casa intelligente mela morsicata. Per astrazione, tuttavia, l’evoluzione dell’attuale smart home sembra comunque trovare la sua naturale evoluzione nella tecnologia biometrica, soprattutto a scopi di sicurezza. Si immagini, ad esempio, la futuristica idea di una serratura smart in grado di aprire la porta solo dopo la scansione dell’impronta digitale o dell’iride. Naturalmente, un simile scenario apre anche altre questioni, come quello della protezione di simili dati personali, ma chissà che non sia proprio Apple a guidare un mercato tanto affascinante quanto complesso. Naturalmente, come ormai consuetudine per i brevetti Apple, non è dato sapere se la registrazione verrà effettivamente trasformata in un prodotto reale.

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