Un brevetto Google contro le buche sulla strada

Una proprietà intellettuale depositata da Google negli USA fa riferimento ad una tecnologia per individuare informazioni sulle condizioni della strada.
Una proprietà intellettuale depositata da Google negli USA fa riferimento ad una tecnologia per individuare informazioni sulle condizioni della strada.

Le buche della strada possono rappresentare un serio problema per gli automobilisti e per tutti coloro che si trovano a viaggiare sulla carreggiata: non solo rappresentano un rischio per la sicurezza (soprattutto su due ruote), ma possono danneggiare in modo serio il veicolo se prese a velocità elevate. Google è al lavoro per affrontare il problema in modo piuttosto innovativo, come svela un nuovo brevetto depositato negli Stati Uniti pochi giorni fa.

La documentazione è etichettata con il titolo “Systems and methods for monitoring and reporting road quality”, ovvero “Sistemi e metodi per monitorare e riportare la qualità della strada”. Il principio di funzionamento si basa sulla dotazione di sensori a bordo del veicolo, alcuni dei quali posizionati in prossimità degli ammortizzatori, che rilevano la presenza di rotture nel manto di asfalto. Queste informazioni, una volta acquisite e geolocalizzate, possono poi essere trasferire ad un server centrale, immagazzinate e messe a disposizione della collettività. Non è da escludere una condivisione dei dati con Google Maps, un po’ come già avviene con le segnalazioni sul traffico, sugli incidenti e sui lavori in corso.

Un'immagine dal brevetto di Google

Un’immagine dal brevetto di Google

Sapere quali strade rappresentano un percorso a ostacoli e su quali invece si può viaggiare in modo sicuro e scorrevole può aiutare a scegliere la via migliore tra le alternative disponibili, facendo risparmiare tempo, diminuendo lo stress e la manutenzione necessaria per l’auto. Come spesso accade quando si tratta di nuovi brevetti, non è dato a sapere se e quando il gruppo di Mountain View ne integrerà la tecnologia all’interno dei propri servizi o prodotti. Da tenere in considerazione anche l’ipotesi che il sistema possa essere stato pensato per la Google self-driving car, ovvero la vettura di bigG a guida autonoma.

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