Il team di Google Glass diventa Project Aura

Novità per la squadra di Google al lavoro sugli occhiali Glass: a quanto pare, il team sarebbe stato rinominato in Project Aura, con alcune new entry.
Novità per la squadra di Google al lavoro sugli occhiali Glass: a quanto pare, il team sarebbe stato rinominato in Project Aura, con alcune new entry.

Da qualche tempo non giungono notizie in merito a Google Glass, ma il progetto non sembra essere stato abbandonato. A rafforzare l’ipotesi sono le indiscrezioni che arrivano da fonti vicine all’azienda, che riferiscono della creazione di una divisione chiamata Project Aura (da non confondere con Project Ara) e che si focalizzerà principalmente sullo sviluppo di tecnologie legate ai dispositivi indossabili. Al suo interno confluiranno almeno tre membri del team Lab126 di Amazon, forse gli stessi allontanati in seguito al flop di Fire Phone.

Tra questi Dima Svetlov, in passato impegnata sull’Amazon Fire TV Stick, che ora per bigG ricopre il ruolo di software development manager. Amir Frenke è invece diventato director of software development e Tina Chen manager of technical program management, dopo aver lavorato sull’assistente per la casa Amazon Echo. Pare che i lavori siano iniziati nel mese di giugno. La guida del progetto Glass dovrebbe essere ancora affidata a Tony Fadell, CEO di Nest, nonostante quest’ultima realtà sia confluita all’interno di Alphabet in seguito alla ristrutturazione del gruppo annunciata il mese scorso. Da Mountain View non sono giunte conferme né smentite in merito.

Al momento non è dato a sapere con esattezza quali saranno gli altri piani di sviluppo di Project Aura, ma stando a quanto riportato su alcuni profili LinkedIn (“Google Glass and Beyond”) si tratta di un team al lavoro su tecnologie che vanno ben oltre a quella integrata negli occhiali per la realtà aumentata. Al suo interno potrebbero confluire i piani dell’azienda relativi alla realtà virtuale, già messi in campo con il lancio del visore Cardboard, accolto in modo più che positivo sia dalla community di sviluppatori che da quella di utenti, in particolare per il suo prezzo estremamente contenuto e per la compatibilità con la maggior parte degli smartphone in circolazione.

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