Google e Microsoft: accordo sui brevetti

Una storica stretta di mano tra due delle più importanti aziende del mondo tecnologico: Google e Microsoft pongono fine alla loro disputa sui brevetti.
Una storica stretta di mano tra due delle più importanti aziende del mondo tecnologico: Google e Microsoft pongono fine alla loro disputa sui brevetti.

Due colossi del mondo hi-tech pongono fine ad uno scontro sui brevetti durato anni, raggiungendo un accordo dai dettagli ancora poco chiari, ma potenzialmente molto importante per il futuro del panorama tecnologico. Google e Microsoft annunciano una stretta di mano che definire storica non pare eccessivo, finalizzata ad una collaborazione di cui beneficeranno in primis gli utenti.

Non sono state diramate informazioni in merito a possibili investimenti economici per le due parti in gioco, né tantomeno su quali siano precisamente le aree coinvolte dalla partnership. Ciò che è dato a sapere è che le aziende hanno deciso di far decadere un totale di venti azioni legali in corso nei tribunali di Stati Uniti e Germania, con tutta probabilità quelle che nel tempo sono arrivate a coinvolgere brand come Xbox, i dispositivi a marchio Motorola, l’applicazione ActiveSync e più in generale la piattaforma Android. Questa la breve dichiarazione ufficiale rilasciata in un comunicato congiunto.

Google e Microsoft hanno deciso di collaborare su alcune questioni riguardanti i brevetti e annunciano l’intenzione di lavorare insieme in futuro su altri ambiti a beneficio dei nostri clienti.

La partnership tra i due gruppi dovrebbe riguardare principalmente nuovi sistemi royalte-free per la compressione video, sviluppati in modo da diminuire il quantitativo di traffico dati generato durante lo streaming, oltre a non meglio precisate proprietà intellettuali. Nel vecchio continente Google e Microsoft uniranno le loro forze anche per spingere l’adozione di un sistema unificato per la registrazione e l’assegnazione dei brevetti.

Un primo segnale di riappacificazione tra le due realtà è arrivato lo scorso anno, quando la società di Redmond ha annunciato la chiusura definitiva della campagna Scroogled, lanciata negli anni scorsi per dimostrare all’utente finale la presunta superiorità delle soluzioni Microsoft rispetto a quelle di bigG, soprattutto in relazione alla tutela della privacy e alla gestione dei dati personali.

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