Apple acquisisce VocalIQ, forse per Siri

Apple ha acquisito VocalIQ, una società del Regno Unito specializzata in API per il linguaggio naturale: verrà impiegata, forse, per migliorare Siri.
Apple ha acquisito VocalIQ, una società del Regno Unito specializzata in API per il linguaggio naturale: verrà impiegata, forse, per migliorare Siri.

Nuova tornata di acquisizioni per Apple: la società di Cupertino avrebbe avvicinato VocalIQ, una startup del Regno Unito specializzata in API per il linguaggio naturale, così da rendere più comprensibili e immediate le conversazioni tra utenti e dispositivi. Una mossa strategica, sebbene al momento la Mela non abbia svelato i propri piani, forse per migliorare le capacità dell’assistente vocale Siri.

Secondo quanto riportato sul sito ufficiale di VocalIQ, la società ha sviluppato un’API per il linguaggio naturale, basata sull’autoapprendimento del software, nonché su 10 anni di ricerca sulla comunicazione, il processo decisionale, l’origine e la direzione dei messaggi. Il risultato è una tecnologia che permette un’interazione tra uomo e device molto più fluida, comprensibile e anche basata sul contesto, oltre che su comandi espliciti.

Così come già accennato, i piani di Apple non sono al momento ben noti, ma è possibile che l’azienda californiana impieghi il know-how dell’acquisita inglese per migliorare le capacità verbali di Siri, l’assistente vocale inclusa in tutti i dispositivi iOS. Secondo quanto ipotizzato dal Financial Times, inoltre, la Mela potrebbe impiegare queste nuove tecnologie anche per il misterioso progetto dell’auto elettrica, un veicolo che non apparirà sulle strade prima del 2020.

L’indiscrezione di un interesse per il settore automotive, così come la testata finanziaria suggerisce, deriva anche da un intervento sul blog ufficiale dell’azienda britannica, apparso qualche mese fa. Si fa infatti riferimento a un “sistema discorsivo per il dialogo vocale” per un navigatore da auto, pensato per ridurre le distrazioni del guidatore nell’interagire con lo schermo del dispositivo. Una tecnologia che permetterebbe “reali conversazioni tra un umano e l’Internet delle Cose”, sebbene al momento non emergano ulteriori dettagli.

Come ormai di consuetudine, Apple non ha voluto parlare degli scopi di questa acquisizione, rimandando alla stampa la solita nota standardizzata:

Apple acquisisce piccole compagnie tecnologiche di tanto in tanto e in genere non discutiamo i nostri scopi e piani.

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