Da Google ad Alphabet, la metamorfosi è completa

La profonda riorganizzazione di Google e del suo aspetto societario, annunciata in agosto con la nascita di Alphabet, giunge ufficialmente a compimento.
La profonda riorganizzazione di Google e del suo aspetto societario, annunciata in agosto con la nascita di Alphabet, giunge ufficialmente a compimento.

La profonda riorganizzazione annunciata nel mese di agosto per l’impianto societario di Google è stata portata a termine. Il gruppo di Mountain View lo ha confermato con una nota rilasciata nella giornata di venerdì e indirizzata agli investitori, in cui si comunica che a partire da oggi il titolo sul mercato azionario verrà ribattezzato con il nome di Alphabet.

Come previsto, i co-fondatori Sergey Brin e Larry Page saranno impegnati a gestire la nuova realtà, mentre a Sundar Pichiai toccherà il ruolo di guidare il business di Google in qualità di CEO. Gli altri team, come quelli di Life Sciences o i laboratori X, diventano dunque realtà del tutto indipendenti da bigG e che faranno d’ora in poi riferimento direttamente ad Alphabet. Il cambiamento darà al gruppo la possibilità di ampliare ancor di più il proprio raggio d’azione, sperimentando anche in ambiti differenti da quelli toccati finora. Inoltre, in futuro i risultati finanziari di Google e quelli di Alphabet saranno comunicati attraverso report diversi e separati.

In estrema sintesi, Google diventa una sussidiaria di Alphabet e i profitti generati da attività come l’advertising online non saranno pubblicati negli stessi documenti che riguardano attività più sperimentali come i tanti “moonshot” che l’azienda ha messo in campo nel corso degli anni passati.

Cambia anche il mantra del gruppo: il celebre “Don’t be evil” viene rimpiazzato da “Do the right thing”, un invito a fare innanzitutto la cosa giusta, nel rispetto dei collaboratori, degli utenti e della concorrenza. Il significato, però, come conferma l’azienda stessa rimane lo stesso di sempre.

È un nuovo linguaggio per rappresentare la società, ma nonostante si tratti di parole differenti, il messaggio è rimasto all’incirca lo stesso.

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