Google investe sulla startup Symphony

La startup Symphony, ad un solo anno dalla fondazione, sta conquistando con un servizio cloud dedicato alla messaggistica che punta tutto sulla sicurezza.
La startup Symphony, ad un solo anno dalla fondazione, sta conquistando con un servizio cloud dedicato alla messaggistica che punta tutto sulla sicurezza.

A poco più di un anno dalla fondazione, la startup Symphony sembra aver già gettato le basi per il futuro della messaggistica, come dimostra l’interesse nei confronti del team dimostrato anche da Google. Il gruppo di Mountain View è infatti tra le realtà che hanno contribuito a raccogliere oltre 100 milioni di dollari per finanziare l’attività dell’azienda. Tra gli altri investitori, nei mesi scorsi, anche Goldman Sachs, Bank of America e J.P. Morgan.

Il cuore pulsante si Symphony è costituito dal servizio sviluppato: un sistema cloud per la messaggistica che impiega una tecnologia avanzata di crittografia per rendere le comunicazioni del tutto sicure. La piattaforma è indirizzata in primis alle realtà professionali, in particolare a quelle che operano nell’ambito della finanza, che per via delle normative vigenti sono costrette a conservare una copia di tutti i messaggi e i dati scambiati, per diversi anni, così da poter essere impiegati se necessario nel corso di un’indagine. La conferma arriva da un post comparso delle pagine del blog ufficiale.

Oggi sono felice di annunciare che la nostra visione, tecnologia e crescita ci hanno aiutato a raccogliere oltre 100 milioni di dollari in capitale da Google, Lakestar, Natixis, Societe Generale e USB, con un gruppo di investitori che include la venture firm Merus Capital della Silicon Valley. Questo investimento aiuterà ad accelerare la nostra espansione a livello mondiale e l’adozione da parte degli utenti.

David Gurlé, CEO della società, ha dichiarato che la somma sarà impiegata innanzitutto per ampliare il team con nuove assunzioni e per raggiungere nuovi mercati. Non è da escludere nemmeno la possibilità di investirne una parte in acquisizioni. Particolarmente interessanti le sue parole affidate alla redazione del sito Re/code, che lasciano ipotizzare un impiego della tecnologia sviluppata da parte di Google, anche nell’ambito consumer, forse legata ad Android.

La partecipazione di Google ci aiuterà ad evolvere l’azienda oltre il reame dei servizi finanziari.

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