Lo studente che comprò Google.com per 12 dollari

L'incredibile e bizzarra storia di Sanmay Ved, lo studente che martedì 29 settembre ha registrato e posseduto il dominio Google.com, per un intero minuto.
L'incredibile e bizzarra storia di Sanmay Ved, lo studente che martedì 29 settembre ha registrato e posseduto il dominio Google.com, per un intero minuto.

La vicenda che ha come protagonista Sanmay Ved ha dell’incredibile: uno studente ha comprato e posseduto uno dei domini Internet più visitati al mondo, Google.com, per soli 12 dollari. È quanto accaduto il 29 settembre, proprio nel giorno che ha visto il gruppo di Mountain View impegnato sul palco di San Francisco nell’evento di presentazione dei nuovi Nexus e Chromecast. Un’avventura durata poco, pochissimo. Un solo minuto.

Questa la ricostruzione dei fatti: allo scoccare della mezzanotte Ved ha ricevuto un’email in cui era riportata a chiare lettere la disponibilità del dominio e la possibilità di registrarlo. Questo perché in passato ha lavorato presso bigG (oltre che per Amazon). Procedendo nell’ordine non ha incontrato alcun ostacolo o errore, tanto da ricevere sul telefono la conferma dell’avvenuto pagamento con carta di credito tramite SMS. Dopo circa 60 secondi, però, un’ulteriore serie di messaggi lo ha avvisato della cancellazione dell’ordine e dell’immediato rimborso della cifra. Il tutto è da ricondursi ad una svista di chi incaricato di monitorare il rinnovo dell’indirizzo.

Nei giorni successivi, Google ha contattato lo studente offrendogli un compenso pari a 10.000 dollari per aver scovato il problema e per la sua disponibilità, con quest’ultimo che ha deciso di destinare la cifra ad una fondazione indiana che si occupa dell’educazione di bambini e ragazzi. La società californiana, apprezzando il gesto, ha deciso di raddoppiare la donazione mettendo mano al portafogli.

Una storia conclusa nel migliore dei modi, almeno per il gruppo di Mountain View, che di certo in futuro presterà una maggiore attenzione nella gestione dei propri domini, soprattutto quelli più importanti. A rendere il tutto ancora più singolare è il fatto che la piattaforma utilizzata per la registrazione di Google.com è proprio di bigG: Google Domains. Interpellati sugli eventi dalla redazione della BBC, i portavoce della società hanno scelto di non rilasciare alcun commento.

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