Il team Pixel di Google al lavoro su un processore

Un annuncio di lavoro pubblicato dal gruppo di Mountain View (più precisamente dal team Pixel) lascia trapelare l'intenzione di produrre un processore.
Un annuncio di lavoro pubblicato dal gruppo di Mountain View (più precisamente dal team Pixel) lascia trapelare l'intenzione di produrre un processore.

Google è alla ricerca di una nuova figura professionale, per l’esattezza di un “multimedia chip architect” a cui affidare la guida di una squadra impegnata sullo sviluppo di un chip e la collaborazione con altri ingegneri finalizzata alla commercializzazione di alcuni prodotti. È quanto emerge da un annuncio di lavoro pubblicato dal gruppo di Mountain View, più precisamente dal team che di recente ha presentato l’interessante Pixel C.

Se ne può dedurre un interesse da parte di bigG nella realizzazione interna di componenti hardware da impiegare poi all’interno dei dispositivi, in particolare processori, un po’ come già fa Apple da tempo per iPhone e iPad. Questo spalancherebbe le porte all’avvento di una generale ottimizzazione relativa sia al comparto software che a quello hardware dei prodotti, con ovvi benefici per l’utente finale sia in termini di performance che per quanto riguarda efficienza, risparmio energetico, rilascio di aggiornamenti ecc. Ecco il parere dell’analista Jim McGregor, riportato sulle pagine del sito Business Insider.

Normalmente non approfondisco ciò che riportano le inserzioni lavorative, poiché spesso i system designer necessitano della collaborazione di esperti hardware. Ciò nonostante, se si considera il trend attuale verso un’integrazione sempre più verticale, soprattutto quanto fatto da Microsoft e Apple, non mi sorprenderebbe vedere Google sviluppare i propri chip, specialmente per i tablet Android dedicati alla produttività, in modo da competere con Surface Pro e iPad Pro.

Interpellata sulla questione, l’azienda californiana non ha rilasciato alcun commento. Un solo annuncio di lavoro non si traduce automaticamente nella decisione di produrre processori “in casa”. Come sottolineato dall’analista, è però un’ipotesi da non escludere. Fino ad oggi bigG si è affidata principalmente ai partner di terze parti per la fornitura delle componenti da integrare all’interno dei device delle linee Nexus o Pixel, ma in futuro le cose potrebbero cambiare, sulla falsariga di quanto già fatto da Microsoft e da Apple.

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