Il drone che evita gli ostacoli da solo

Dal MIT arriva un drone sviluppato da uno studente in grado di volare in maniera autonoma evitando automaticamente gli ostacoli lungo il percorso
Dal MIT arriva un drone sviluppato da uno studente in grado di volare in maniera autonoma evitando automaticamente gli ostacoli lungo il percorso

Le cronache di tutto il mondo sono piene di storie di incidenti spettacolari causati dai droni o più precisamente causati dai piloti che per la loro inesperienza hanno fatto finire i loro modelli su case, prati, sulle spiagge e in tanti altri posti curiosi, compresi i cortili delle prigioni. Ma adesso, grazie ad una ricerca del MIT, gli incidenti causati dai droni potrebbero diventare solo un lontano ricordo.

Lo studente Andrew Barry ha, infatti, sviluppato un drone caratterizzato da un sistema in grado di riconoscere e prevenire gli ostacoli. Nella dimostrazione effettuata dal giovane studente, il suo drone è riuscito a volare tranquillamente in mezzo agli alberi, correggendo automaticamente la rotta, viaggiando ad una velocità di 30 miglia all’ora, cioè a quasi 50 chilometri all’ora. Questo innovativo modello è stato creato come parte della tesi di laurea di Andrew Barry ed è stato costruito utilizzando componenti standard del valore complessivo di circa 1700 dollari. Il modello, per esempio, era dotato di una normale fotocamera su ogni ala per consentire una visione stereoscopica al mezzo volante. Inoltre, il drone era equipaggiato con due processori non troppo diversi da quelli presenti oggi sugli smartphone.

Insomma, un mezzo sicuro ed efficiente realizzato con prodotti comuni disponibili a tutti sul mercato. Quello che fa davvero la differenza rispetto agli altri UAV presenti sul mercato è l’algoritmo sviluppato da Andrew Barry che consente al drone di percepire l’ambiente circostante in tempo reale e di prendere le distanze dagli ostacoli. In particolare, il software permette di estrapolare informazioni dalla fotocamera che registra a 120 frame al secondo ad una velocità di 8,3 millisecondi per fotogramma. Il drone effettua, inoltre, letture dell’ambiente circostante ogni 10 metri e questo li permette di viaggiare molto più veloce di altri modelli che invece effettuano le rilevazioni ogni 1 o 2 metri.

Andrew Barry è già al lavoro per migliorare il suo algoritmo per consentire al suo drone di poter viaggiare in piena sicurezza anche in ambienti ancora più ricchi di ostacoli come in una città affollata.

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