Più libertà per i produttori di device Android One

Al fine di diffondere maggiormente gli smartphone della linea Android One, bigG potrebbe concedere una maggiore libertà di azione alle aziende produttrici.
Al fine di diffondere maggiormente gli smartphone della linea Android One, bigG potrebbe concedere una maggiore libertà di azione alle aziende produttrici.

Il programma Android One messo in campo da Google lo scorso anno mira innanzitutto a rafforzare la presenza dell’ecosistema all’interno dei mercati emergenti, offrendo dispositivi dall’elevato rapporto qualità-prezzo agli utenti di territori in cui spesso non è semplice far fronte alla spesa necessaria per l’acquisto di uno smartphone tradizionale. Oggi si parla di una possibile correzione di rotta nei piani di bigG.

L’indiscrezione arriva dalle pagine del Wall Street Journal e fa riferimento ad una maggiore libertà d’azione consentita ai produttori dei device in termini di specifiche hardware e prezzo. In altre parole, il gruppo di Mountain View potrebbe rivedere i paletti imposti ai partner OEM, rendendo i vincoli meno severi e stringenti. Il primo device frutto di questa nuova strategia dovrebbe essere lanciato in India nei prossimi mesi, in collaborazione con l’operatore indiano Lava International. Al momento non è dato a sapere quali siano i dettagli della scheda tecnica o il prezzo di vendita.

Gli Android One di prima generazione acquistati dagli utenti in India sono circa 1,2 milioni di unità, solo il 3,5% del market share per quanto riguarda la fascia di prezzo compresa tra 50 e 100 dollari. Per fare un paragone, i modelli di Xiaomi venduti a costi simili hanno raggiunto il 7,5% della quota. Ha fatto di meglio anche Micromax, con circa 3 milioni di device distribuiti mensilmente nel paese asiatico.

Ciò che fino ad oggi ha limitato maggiormente l’interesse dei produttori nei confronti dell’iniziativa di Google sono state proprio le restrizioni a livello hardware imposte per entrare nel catalogo Android One. In particolare, le aziende sono state forzate a scegliere tra non più di due alternative per ogni componente (processore, quantità di RAM, fotocamera ecc.), senza contare il vincolo di doverle acquistare da specifici fornitori. In futuro non sarà più così: secondo quanto riportato dal WSJ, i produttori potranno ad esempio scegliere fra un totale di cinque sensori fotografici e diverse CPU, una delle quali realizzata da Qualcomm.

Lo smartphone Android One proposto da General Mobile in Turchia

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