Frammentazione Android: Marshmallow allo 0,3%

La versione 6.0 Marshmallow del sistema operativo fa il suo debutto ufficiale nelle statistiche relative alla frammentazione dell'ecosistema Android.
La versione 6.0 Marshmallow del sistema operativo fa il suo debutto ufficiale nelle statistiche relative alla frammentazione dell'ecosistema Android.

Per la prima volta in assoluto, il sistema operativo Marshmallow fa la sua comparsa nelle statistiche ufficiali relative alla frammentazione dell’ecosistema Android. La versione 6.0 della piattaforma, al momento equipaggiata solo sui dispositivi della linea Nexus, entra a far parte del grafico pubblicato mensilmente da Google con una percentuale risicata, pari allo 0,3%, ma certamente destinata a salire in futuro.

Prosegue a buon ritmo la crescita di Lollipop, che nelle ultime settimane ha raggiunto quota 25,6% (+2,1% rispetto a inizio ottobre), suddivisa tra il 15,5% della release 5.0 e il 10,1% della 5.1. È merito sia del rilascio degli aggiornamenti da parte dei produttori che del lancio sul mercato di nuovi smartphone e tablet. In contrazione invece la percentuale di KitKat, che scende fino a raggiungere il 37,8% (-1,1%). Segno negativo anche per Jelly Bean che si stabilizza al 29% (11% per le 4.1.x, 13,9% per le 4.2.x e 4,1% per la 4.3). Seguono Ice Cream Sandwich con il 3,3% (-0,1%), Gingerbread stabile al 3,8% e infine Froyo che non si schioda dallo 0,2%.

Le statistiche ufficiali relative alla frammentazione dell'ecosistema Android, aggiornate all'inizio del novembre 2015

Le statistiche ufficiali relative alla frammentazione dell’ecosistema Android, aggiornate all’inizio del novembre 2015

Si ricorda che le statistiche sono state raccolte ed elaborate da Google analizzando il numero complessivo di dispositivi che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma Play Store, mediante l’utilizzo dell’applicazione ufficiale, nella settimana conclusa il 2 novembre. La frammentazione si conferma dunque il principale tallone d’Achille dell’universo mobile di Mountain View: l’unico modo per porvi una soluzione efficace e definitiva è spingere i partner OEM ad essere più celeri nella preparazione e nel rilascio degli aggiornamenti che offrono all’utenza le ultime novità della piattaforma. Un primo passo in questa direzione è stato effettuato con il programma Android One, che però al momento interessa quasi esclusivamente i mercati emergenti.

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