I Marines bocciano il robot Cujo: troppo rumoroso

L'unità robotica Legged Squad Support System di Boston Dynamics e DARPA non affiancherà i Marines sul campo: è troppo rumorosa e ne svela la posizione.
L'unità robotica Legged Squad Support System di Boston Dynamics e DARPA non affiancherà i Marines sul campo: è troppo rumorosa e ne svela la posizione.

Uno dei progetti che da lungo tempo stazionano nei cantieri di Boston Dynamics, ancor da prima dell’acquisizione di Google, è quello relativo al Legged Squad Support System, nome in codice Cujo. Si tratta di un robot quadrupede, sviluppato per fungere da supporto logistico per le missioni dei Marines. A quanto pare, i risultati raggiunti finora non sono del tutto soddisfacenti.

Il programma è stato portato avanti in partnership con DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency). L’obiettivo è stato fin dall’inizio quello di creare un’unità in grado di trasportare equipaggiamento da impiegare in missione, ricognizione o durante i pattugliamenti, sollevando così i soldati dal compito. Tra le funzionalità integrate anche quella che permette l’interazione mediante comandi vocali.

Nulla di fatto, dunque: per il momento il robot non andrà in missione a fianco dei Marines. Lo sviluppo è stato messo in standby a tempo indeterminato in primis a causa della rumorosità emessa in fase di funzionamento, un potenziale pericolo da non sottovalutare. A parlarne è Kyle Olson, portavoce del Warfighting Lab, divisione degli United States Marine Corps, con una dichiarazione raccolta dal sito Military.com.

Durante l’utilizzo da parte dei Marines, è emersa la difficoltà nel trovare un potenziale impiego a causa delle limitazioni del robot stesso. È stato valutato per ciò che è: un robot rumoroso che finisce per svelare la posizione sul campo.

Il rumore emesso dagli attuatori necessari al movimento non è però l’unico problema emerso dai test: anche intervenire in fase di manutenzione non è sufficientemente semplice e potrebbe rappresentare un intoppo nel corso delle operazioni. L’alternativa è quella che vede l’impiego di motori elettrici, decisamente più silenziosi, ma in questo caso ne risentirebbero sia l’autonomia di funzionamento che la capacità di carico.

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