La FDA chiede sicurezza per i dispositivi medici

La Food and Drug Administration detta le linee guida per garantire che dispositivi e tecnologie dedicate alla cura della persona siano del tutto sicuri.
La Food and Drug Administration detta le linee guida per garantire che dispositivi e tecnologie dedicate alla cura della persona siano del tutto sicuri.

Le potenzialità della tecnologia applicate alla tutela della salute, attraverso la realizzazione di dispositivi che oltre al monitoraggio dei parametri biometrici sono in grado di sfruttare applicazioni e algoritmi in modo da identificare preventivamente uno stato di malessere o di fornire indicazioni utili all’utente-paziente. È una strada percorsa da un numero sempre più ampio di realtà del mondo hi-tech, che la Food and Drug Administration intende regolamentare.

L’ente governativo statunitense ha pubblicato la bozza di una documentazione in cui sono contenute le linee guida indirizzate proprio a chi si occupa (e a chi si occuperà) di costruire e commercializzare device di questo tipo. L’obiettivo principale è quello di garantire la massima sicurezza possibile contro pericoli come l’impiego non autorizzato dei dati personali o attacchi da parte di hacker e cracker. Si fa riferimento anche ad un’azione coordinata e condivisa da parte delle aziende interessate e degli enti istituzionali, così da poter agire tempestivamente e in modo efficace in caso di eventuali emergenze o complicazioni.

Le società coinvolte in progetti di questo tipo dovranno inoltre far parte dell’ISAO (Information Sharing Analysis Organization), un gruppo di discussione che affronterà i temi della cybersecurity e dei possibili rischi annessi.

La FDA sta incoraggiando i produttori di dispositivi medici ad adottare un approccio proattivo nella gestione della sicurezza legata ai loro device medici. Solo lavorano in collaborazione e muovendoci in un ambiente fidato saremo in grado di proteggere al meglio il paziente e stare lontani da rischi relativi alla sicurezza.

Il testo resterà in fase “bozza” per un periodo pari a 90 giorni, durante i quali i diretti interessati potranno fornire feedback, commenti e consigli utili per il suo miglioramento. L’iniziativa dimostra una volta di più che la strada intrapresa è quella che porterà alla nascita di servizi e piattaforme che, sfruttando sensori, tracker e applicazioni aiuteranno a vivere meglio, più a lungo e a combattere le malattie.

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