Mobilità: cluster dell'innovazione

Quando a marzo Assolombarda terrà la MCE, sarà occasione per fare il punto su uno dei cluster meno noti ma più importanti: quello della mobilità.
Quando a marzo Assolombarda terrà la MCE, sarà occasione per fare il punto su uno dei cluster meno noti ma più importanti: quello della mobilità.

Quando alcuni giorni fa il segretario americano ai trasporti, Anthony Foxx ha annunciato un investimento di 4 miliardi di dollari per armonizzare regole e tecnologie future dell’automotive sembrava solo un annuncio da parte dell’amministrazione Obama, reduce dal vertice di Parigi e ancora un po’ scottata dalle lungaggini e dalle sospensioni degli intensivi programmi ecologici del presidente, bloccato in Congresso dai repubblicani. Invece Washington sembra voler fare sul serio e il motivo è intuibile: il gruppo di interessi industriali attorno a questo settore si fa sempre meno tradizionale, e sempre più dirompente.

Mentre a Ovest aziende come Google, Tesla ed Apple, ma anche le sedi nella silicon valley delle case di Detroit e nel Michigan (come Ford) spingono al massimo le potenzialità dei loro investimenti, a Est la politica si preoccupa di costruire una nuova piattaforma nazionale coerente che non ostacoli anzi incoraggi l’uso di veicoli elettrici e a guida autonoma. Le città intelligenti, i loro sistemi, le leggi, le assicurazioni, la gestione dei dati, gli interlocutori: la quantità di cose da pensare nella nuova mobilità innovativa è impressionante. California, Florida, Michigan, Nevada permettono già la sperimentazione di veicoli senza guidatore sulle loro strade, altri stati arriveranno per accaparrarsi il ruolo di leader nel settore. Il potenziale di guadagno è enorme, e include lo sviluppo, la sperimentazione, la costruzione e la commercializzazione dei veicoli oppure la costruzione delle strade informatizzate sulle quali correranno. Tutta questa sostituirà i veicoli che hanno dominato il Novecento. E in Italia?

MCE 2016 e il cluster lombardo

Non è possibile fare paragoni con gli Stati Uniti, ma l’Italia rappresenta comunque una nazione che sta lavorando parecchio sull’intermodalità, sulla sostenibilità, e vanta aziende importanti sulla sensoristica di bordo e altre tecnologie che diventeranno molto comuni nei veicoli dei prossimi anni. Non a caso Assolombarda terrà a Milano, città e regione dove sono presenti molte aziende del settore, la nuova edizione della Mobility Conference Exhibition, quest’anno particolarmente collegata all’innovazione, anche grazie a una call per le startup.

La due giorni rifletterà sulle strategie per lo sviluppo del mercato della mobilità, approfondendo le stesse tematiche di tutti i paesi moderni più coinvolti: traffico, infrastrutture, qualità della vita, ambiente, qualità urbana, sviluppo sostenibile, energia. E si nota l’impronta dell’associazione confindustriale nel Manifesto sulla mobilità integrata e sostenibile quando si notano gli ambiti sui quali concretamente agire. Sono quelli dei soci, ferro, acqua, gomma, tecnologia: il completamento della rete transeuropea di trasporto, lo sviluppo dei porti e delle connessioni aeree, le tecnologie smart e i servizi di mobilità per persone e merci.

Per avere un’idea della relazione tra la capacità di un territorio di individuare dentro di sé un cluster e le iniziative premianti l’innovazione, basta seguire l’attività del Cluster Lombardo della mobilità. Nato tre anni fa, questo cluster intende promuovere e agevolare lo sviluppo della competitività dell’industria della mobilità lombarda. Il suo presidente, Saverio Gaboardi, in un convegno di pochi mesi fa, ha illustrato i numeri di questa rete, prima in Italia per la nautica, nella top 10 europea sull’automotive, terza in Europa sulla intermodalità: 37 aziende di cui 16 grandi imprese, 21 medie piccole micro imprese, 2 centri di ricerca e 5 dipartimenti universitari. Un fatturato annuo di due miliardi di euro e 50 mila addetti.

L’Italia sta tornando ai livelli di produzione dei periodi migliori (qui un intervento del senatore Massimo Mucchetti, già giornalista del Sole24Ore e del Corriere della Sera), ma la sfida è ovviamente costruire veicoli diversi e migliori e si parte dal comprendere meglio le dinamiche attuali, il business e relative governance, per accrescere il tasso di ricerca e sviluppo a livelli competitivi. Niente di meglio che puntare sull’appetito delle nuove aziende ad alto potenziale innovativo, chiamate a dare il loro contributo su quattro macroaree: i mezzi di trasporto e loro infrastrutture; i nuovi materiali e le energie innovative; la sharing economy e la demand economy; l’innovazione a sostegno di processi e logistica aziendale.

Le startup

Una giuria di esperti, composta da rappresentanti degli organizzatori e anche da venture capitalist, selezionerà i migliori progetti. MCE 4X4 diventerà una startup competition (scadenza il 31 gennaio) dove i partecipanti esporranno i propri progetti durante l’exhibition e incontreranno, con la formula del Business Speed Date, i partner perfetti per far crescere la propria impresa.

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