Uber: nuovo logo e nuova filosofia

Il restyling presentato da Uber non interessa solamente il logo, ma ne interpreta l'evoluzione e omaggia le città in cui il servizio si trova ad operare.
Il restyling presentato da Uber non interessa solamente il logo, ma ne interpreta l'evoluzione e omaggia le città in cui il servizio si trova ad operare.

Avete mai guardato un taglio di capelli e pensato “Hei, sei tornato negli anni ’90?”. Beh, è più o meno ciò che penso del look di Uber. Non solo per il fatto che eravamo giovani e di fretta quando abbiamo rimpiazzato il primo logo rosso a forma di magnete con quello nero, quattro anni fa. Eravamo fondamentalmente un’azienda diversa.

È partendo da questa premessa che oggi Uber, attraverso un post firmato dal CEO e fondatore Travis Kalanick, annuncia il suo completo restyling. Un cambio di look che non interessa solamente il logo (visibile di seguito), ma ogni declinazione del servizio, dalle applicazioni mobile al sito Web. L’intenzione è quella di rappresentare al meglio ciò che il gruppo è diventato, forte della sua presenza in oltre 400 città di tutto il mondo.

Il nuovo logo di Uber

Il nuovo logo di Uber

Alla base del restyling c’è l’esigenza di trovare un’immagine coordinata che risulti immediatamente riconoscibile. Meno spaziatura tre le lettere, via i riccioli dalle estremità del font, maggiore consistenza dei caratteri. Tutti dettagli che contribuiscono a veicolare un messaggio più forte e diretto, a incrementare la visibilità di un nome che si prefigge l’obiettivo di diventare sinonimo di innovazione, di mobilità evoluta.

Questo è il percorso intrapreso da Uber: non più solo una piattaforma attraverso la quale prenotare un passaggio privato per raggiungere la propria destinazione, ma un ecosistema di strumenti e soluzioni che già oggi permettono ad esempio di recapitare cibo o merce, nonché di iniziative come la Linea U presentata a Roma o quella legata al trasporto in elicottero. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando nel 2010 la società ha presentato il suo primo logo, rosso e chiaramente ispirato alla forma di una calamita.

Il primo logo di Uber, disegnato nel 2010

Il primo logo di Uber, disegnato nel 2010

Uber e le città

Ogni paese è diverso, così come ogni città è caratterizzata da peculiarità proprie. Lo stesso vale per chi le abita, per chi le vive. Consapevole di quanto sia importante valorizzare le differenze anziché tentare di uniformarle, Uber annuncia una personalizzazione del servizio in base al territorio in cui opera. Applicazioni e siti Web adottano una grafica ispirata ad architettura, colori e stile propri di ogni location, contribuendo così a creare un servizio sempre più confezionato su misura.

Uber: colori e pattern per la Cina

Uber: colori e pattern per la Cina

Nell’esempio qui sopra è possibile dare uno sguardo a colori e pattern scelti per la Cina, che fin dal primo sguardo richiamano alla mente il paese asiatico. Il restyling si completa con nuove icone per le applicazioni mobile, che saranno introdotte a breve con il rilascio di update su Android, iOS e Windows Phone.

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