Google: la Internet of Things e Chrome per Android

Il supporto garantito dalla versione mobile (Android) del browser Chrome alle tecnologie di Google per la IoT contribuirà ad accelerarne la diffusione.
Il supporto garantito dalla versione mobile (Android) del browser Chrome alle tecnologie di Google per la IoT contribuirà ad accelerarne la diffusione.

Uno dei progetti messi in campo da Google per quanto riguarda la Internet of Things prevede la comunicazione di smartphone e tablet con apparecchi Bluetooth low-energy installati ovunque: in ambito domestico, in ufficio, nelle città, all’interno degli edifici ecc. A partire dalla versione 49 di Chrome per Android (al momento in fase beta), il browser sarà in grado di interagire con questi dispositivi chiamati beacon.

La tecnologia sviluppata da bigG a questo scopo si chiama Eddystone ed è stata annunciata lo scorso anno, con supporto garantito anche per l’ecosistema iOS. Il funzionamento si può riassumere in questo modo: la prima volta che l’utente incontra un beacon, viene mostrato sul display un messaggio che avvisa della possibilità di attivare quello che il gruppo di Mountain View chiama Physical Web. Una conferma visualizzerà l’elenco dei beacon disponibili nelle vicinanze. Il sistema può essere potenzialmente applicato a qualsiasi cosa: in una delle prime demo è stata utilizzato su un distributore automatico che offre a chi transita nelle vicinanze la possibilità di vincere delle caramelle.

Un approccio di questo tipo alla distribuzione delle informazioni è già stato sperimentato con successo, ad esempio, in alcuni palazzetti sportivi o showroom per aiutare le persone a orientarsi e a raggiungere la propria destinazione in modo rapido e senza problemi. La compatibilità con Chrome offrirà agli sviluppatori un bacino di utenti più ampio.

Una playlist di Edjing condivisa con Nearby

Una playlist di Edjing condivisa con Nearby

Oggi la società californiana annuncia anche l’intenzione di accogliere proposte dai team di ricerca universitari al lavoro sui dispositivi IoT. Queste dovranno essere basate sulle tecnologie di Google: oltre a Eddystone anche l’API Nearby, Brillo, il protocollo Weave e altro ancora. Gli interessati hanno tempo fino al 29 febbraio per sottoporre le idee, con i vincitori che saranno annunciati entro la fine del mese prossimo.

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