Oblio e confini nazionali: bigG promette migliorie

Il gruppo californiano promette di migliorare la gestione dei link rimossi dalle SERP a livello globale, in base a quanto previsto dal diritto all'oblio.
Il gruppo californiano promette di migliorare la gestione dei link rimossi dalle SERP a livello globale, in base a quanto previsto dal diritto all'oblio.

La discussione sul tema del diritto all’oblio non si è esaurita. Google continua a raccogliere richieste da tutta Europa (386.038 fino ad oggi, il 42% delle quali approvate) per la rimozione di specifici link dall’indicizzazione sul motore di ricerca. Per il futuro, il gruppo di Mountain View promette di migliorare la pratica, soprattutto per quanto riguarda l’accesso alle informazioni sulle versioni internazionali del servizio, sulla base di quanto domandato da più parti.

Nel dettaglio, organismi come il CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés) francese chiedono a bigG che una volta approvata la cancellazione di un risultato, la modifica sia effettiva non solamente su google.fr, ma anche a livello globale sulle homepage estere del motore, ovvero google.com, google.de, google.co.uk ecc.

La società californiana afferma di essere al lavoro su un sistema per far sì che questo avvenga, in modo efficace e mirato: se ad esempio un cittadino italiano chiederà e otterrà la rimozione di un risultato inerente la propria persona, questo non potrà essere trovato da tutti coloro che navigano nel nostro paese, anche se la ricerca verrà effettuata su una versione estera di Google, come “.com” o “.fr”. Al tempo stesso, gli utenti che si connetteranno al motore da altri paesi continueranno a vedere il link indicizzato.

Il metodo si baserà sul riconoscimento e sulla localizzazione dell’indirizzo IP per capire da quale stato proviene la query. In questo modo bigG ha la possibilità di soddisfare le pretese di chi chiede una maggiore efficacia del diritto all’oblio per la tutela della privacy, garantendo al tempo stesso l’accesso alle informazioni da territori differenti rispetto a quello in cui risiede il diretto interessato.

Stando a quanto riportato oggi sulle pagine di Reuters, Google ha già provveduto ad informare le authority europee sul cambiamento in programma, senza però specificare alcuna tempistica per la sua introduzione. Interpellata sull’argomento, una portavoce CNIL ha confermato il tutto, sottolineando che è d’obbligo prendere attentamente in considerazione quanto proposto.

Il problema dei confini territoriali necessita un’analisi attenta. Questi elementi sono al momento oggetto di un’indagine condotta dai servizi di CNIL.

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