MyShake trasforma lo smartphone in un sismografo

Sfruttando gli accelerometri integrati negli smartphone, MyShake può rilevare una scossa di terremoto con un'intensità superiore a 5 gradi Richter.
Sfruttando gli accelerometri integrati negli smartphone, MyShake può rilevare una scossa di terremoto con un'intensità superiore a 5 gradi Richter.

Gli scienziati della University of California-Berkeley hanno sviluppato un’applicazione per Android, denominata MyShake, che registra le oscillazioni provocate da un terremoto, sfruttando i sensori integrati nei moderni smartphone. L’obiettivo a lungo termine è creare una rete di rilevazione mondiale che potrebbe essere sfruttata per avvisare in tempo gli abitanti più vicini all’epicentro.

L’app non può certamente sostituire i sismografi tradizionali che ricevono dati da numerosi sensori disposti solitamente in prossimità delle faglie. Ma una rete formata da milioni di smartphone potrebbe essere l’unica opzione in paesi, come il Nepal e il Peru, che hanno poche stazioni di rilevamento sparse sul territorio. I ricercatori hanno sviluppato un algoritmo in grado di distinguere le oscillazioni dovute al terremoto dalle normali vibrazioni. Nel corso dei test, MyShake ha rilevato correttamente il 93% delle scosse sismiche.

I movimenti causati da un terremoto vengono rilevati dagli accelerometri integrati nei dispositivi mobile. Ovviamente la loro sensibilità è molto più bassa di quella dei sismografi, ma sufficiente per registrare scosse di intensità superiore a magnitudo 5 entro 10 chilometri. Quando viene rilevato un terremoto, MyShake attiva il GPS e invia la posizione al Berkeley Seismological Laboratory, insieme alle informazioni necessarie per l’elaborazione dei dati.

Per ottenere una stima precisa di posizione, magnitudo e tempo di origine occorrono almeno 300 smartphone in un’area ampia 110×110 chilometri. MyShake potrebbe essere utilizzata insieme ai tradizionali sismografi per implementare ShakeAlert, un sistema che permette di avvisare la popolazione 10 secondi prima della scossa e i gestori delle infrastrutture critiche. L’idea di usare i sensori dello smartphone per rilevare le scosse non è nuova. La prima app è stata pubblicata sul Google Play Store nel 2013. Il suo nome è Rilevatore terremoto, sviluppata dall’italiano Francesco Finazzi, ingegnere e ricercatore dell’Università di Bergamo.

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