Craig Federighi: l'FBI vuole ridurre la sicurezza

Craig Federighi parla della contrapposizione di Apple con l'FBI, sostenendo che l'agenzia governativa stia cercando di ridurre la sicurezza dei device.
Craig Federighi parla della contrapposizione di Apple con l'FBI, sostenendo che l'agenzia governativa stia cercando di ridurre la sicurezza dei device.

La contrapposizione tra Apple e l’FBI è ancora lontana da trovare effettiva risoluzione. A parlare è oggi Craig Federighi, vice presidente del Software Engineering di Apple, in occasione di un intervento per il Washington Post. Secondo il dirigente, l’FBI vorrebbe ridurre la sicurezza raggiunta dall’universo dell’informatica consumer, riportandola a livelli del passato. Un fatto che potrebbe minacciare un numero elevato di consumatori, considerato come gli attacchi alla privacy siano sempre più quotidiani ed elaborati.

Federighi spiega come da tempo Apple stia lavorando “instancabilmente” per anticipare le mosse di malintenzionati, i quali cercando sempre più di frequente di “far leva sui dati personali”. Negli ultimi 18 mesi, spiega il vicepresidente, sono stati milioni i dati sensibili rubati da carte di credito, tessere sociali, impronte digitali e altri strumenti elettronici, di solito in uso nelle catene di vendita, nelle banche e anche negli uffici governativi. Ed è proprio per questo motivo che Apple ha investito molto sulla sicurezza di iOS e degli iPhone, con un sistema di crittografia decisamente elaborato, di cui la stessa Apple non conserva le chiavi, per ridurre al minimo accessi indebiti.

Il tuo telefono è più di un dispositivo personale. Nel mondo mobile e in rete di oggi, fa parte del perimetro di sicurezza che protegge la tua famiglia e i tuoi collaboratori. Le nostre infrastrutture nazionali vitali – come le reti elettriche o i trasporti – diventano più vulnerabili quando i device individuali vengono attaccati. I criminali e i terroristi che vogliono infiltrarsi in questi sistemi e distruggere delle reti sensibili, potrebbero cominciare il loro attacco anche solo con l’accesso allo smartphone di una persona.

Federighi spiega come la sicurezza di iOS 8 e successivi è garanzia non solo per il singolo, ma anche per la società in modo più ampio. Questo perché il sistema operativo rappresenta una “linea critica di difesa contro i criminali”, molti dei quali sono pronti a sfruttare device personali per aver accesso a business, servizi pubblici o governativi. Proprio per questo motivo, le richieste dell’FBI sarebbero deludenti, nonché totalmente antistoriche.

Per questo è così deludente che l’FBI, il Dipartimento di Giustizia e altri nel law enforcement ci facciano pressioni per riportare l’orologio a un periodo meno sicuro, con tecnologie meno sicure. Hanno suggerito come le protezioni di iOS 7 fossero sufficienti, quindi di tornare semplicemente agli standard del 2013. Ma la sicurezza di iOS 7, nonostante ai tempi avanzata, è stata poi superata dagli hacker. Quel che è peggio, è che alcuni dei loro metodi sono oggi disponibili per la vendita a criminali meno esperti, ma spesso più aggressivi. Per superare le protezioni di Apple, l’FBI vuole che crediamo una backdoor sotto forma di software speciale, che bypassi le protezioni della password, creando intenzionalmente una vulnerabilità che permetterebbe al governo di forzare il suo accesso in un iPhone. Una volta creato, questo software diventerebbe un punto debole che gli hacker e i criminali potrebbero utilizzare per devastare la privacy e la sicurezza personale di tutti noi.

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