Obama: Google porterà Internet in tutta Cuba

Il Presidente degli Stati Uniti anticipa che Google metterà in campo progetti per aiutare il territorio di Cuba a combattere la piaga del digital divide.
Il Presidente degli Stati Uniti anticipa che Google metterà in campo progetti per aiutare il territorio di Cuba a combattere la piaga del digital divide.

Barack Obama sta affrontando un viaggio storico a Cuba, accompagnato dalla first lady: è il primo Presidente degli Stati Uniti in carica a visitare l’isola in più di 90 anni, nel tentativo di migliorare i rapporti tra i due paesi. Una strada imboccata lo scorso anno con l’approvazione della legge che permette alle compagnie USA di operare all’interno del territorio cubano.

In occasione di una delle sue prime dichiarazioni alla stampa, Obama ha citato esplicitamente Google, anticipando che il gruppo di Mountain View metterà in campo una o più iniziative per combattere la piaga del digital divide che ancora affligge il paese. Non è dato a sapere quale sia il progetto: il riferimento è ad un non meglio specificato accordo che consentirà ai residenti di Cuba di accedere a Internet attraverso reti WiFi (con tutta probabilità aperte al pubblico) oppure mediante network a banda larga. L’intenzione di bigG, dunque, sembra essere quella di creare l’infrastruttura necessaria per favorire la diffusione delle tecnologie e dei servizi online.

Una delle cose che annunceremo qui sarà che Google ha siglato un accordo per iniziare a diffondere l’accesso a network WiFi e a reti a banda larga sull’isola.

Lo scorso anno nel paese è stata attivata una rete di hotspot WiFi accessibili da chiunque, ma ad un costo decisamente elevato: circa 4,50 dollari per un’ora. Allo stato attuale dei fatti, solo il 5% della popolazione cubana dispone di un accesso continuo a Internet. Non è da escludere l’ipotesi di vedere Google portare nel territorio alcuni dei propri progetti sperimentali legati alla connettività: dai palloni aerostatici in orbita nella stratosfera di Project Loon ai droni di Project SkyBender alimentati da pannelli solari. L’azienda californiana, interpellata sulla questione, per ora non ha fornito alcun chiarimento in merito.

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