AGCOM ferma gli aumenti di Telecom Italia

AGCOM ha approvato una delibera in cui diffida Telecom Italia (TIM) ad applicare i consistenti aumenti tariffari che sono scattati dal primo aprile.
AGCOM ha approvato una delibera in cui diffida Telecom Italia (TIM) ad applicare i consistenti aumenti tariffari che sono scattati dal primo aprile.

AGCOM ha diffidato Telecom Italia ad applicare gli aumenti tariffari recentemente annunciati per i suoi clienti residenziali di rete fissa. Come noto, TIM (Telecom Italia) ha deciso che dal primo aprile il costo delle chiamate da rete fissa verso tutti i numeri nazionali sarebbe raddoppiato per chi possiede tariffe a consumo. Nei dettagli, Autority, con la delibera 112/16/CONS ha approvato un provvedimento di diffida nei confronti di Telecom Italia, in qualità di soggetto designato alla fornitura del servizio universale, con riferimento alla modifica dei prezzi dei servizi telefonici degli abbonati Consumer alla linea tradizionale (offerta TIM Consumer Voce a partire dal 1° aprile).

AGCOM ha rilevato, infatti, come l’aumento del 300% del prezzo delle chiamate nazionali da linea tradizionale, in parte componenti del servizio universale, non appare giustificato da condizioni economiche generali, quali l’andamento dei prezzi al consumo o l’aumento del potere di acquisto degli italiani. Al tempo stesso un aumento così consistente, che va a sommarsi all’aumento della componente canone mensile degli ultimi tre anni, presenta un alto rischio di esclusione sociale dalla c.d. rete di sicurezza, il cui accesso e altri servizi di base sono sottoposti agli obblighi di servizio universale. Il rischio è ulteriormente aggravato dalla circostanza che ’offerta è estesa a tutti gli abbonati consumer, inclusi gli utenti a basso reddito.

Contestualmente l’Autorità ha avviato, ai sensi degli artt. 53 e 59 del Codice, un procedimento volto a determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell’accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l’inclusione sociale.

Le attività dell’Autorità per la determinazione delle tariffe accessibili del servizio universale potranno coordinarsi, in una visione più ampia e generale della tematica, con l’analisi delle condizioni qualitative di fornitura e con lo studio, già avviato, sulle tariffe e caratteristiche tecniche di offerta dei servizi di base agli utenti in condizioni di disagio economico, sociale e di disabilità.

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