Lytro Cinema: la videocamera Light Field

Una videocamera basata sulla Light Field Technology di Lytro e pensata per ampliare le possibilità di editing dei filmmaker in fase di post-produzione.
Una videocamera basata sulla Light Field Technology di Lytro e pensata per ampliare le possibilità di editing dei filmmaker in fase di post-produzione.

La new entry nel catalogo del produttore statunitense si chiama Lytro Cinema ed è un dispositivo pensato per i filmmaker. Dopo aver cercato di innovare l’ambito delle fotocamere con le proprie soluzioni basate sulla tecnologia Light Field, l’azienda allarga il proprio raggio d’azione anche al settore delle videocamere.

Il prodotto è pensato per semplificare la vita a chi desidera integrare le riprese con elementi generati in computer grafica o, più in generale, per rendere più facile la fase di post-produzione. Il funzionamento si basa sul salvataggio delle informazioni riguardanti l’angolazione e la direzione della luce catturata da ogni singola porzione di tutti i frame registrati. Questo consente, ad esempio, di modificare la profondità di campo in un secondo momento o di spostare il punto di messa a fuoco. Ancora più interessante, è possibile isolare i soggetti inquadrati dallo sfondo, così da non dover ricorrere all’impiego del tradizionale telo verde sul set.

Dal punto di vista tecnico, alla più alta risoluzione possibile il sensore equipaggiato da Lytro Cinema cattura immagini RAW da 755 megapixel con un framerate da 300 fps e un range dinamico pari a 16 stop. Al momento non è dato a sapere se e quando la videocamera sarà commercializzata e a che prezzo.

Di certo non si tratterà di un prodotto destinato all’ambito consumer (il CEO Jason Rosenthal di recente ha dichiarato che in futuro l’azienda focalizzerà la propria attenzione sul mercato business), piuttosto al settore dei professionisti che necessitano di soluzioni avanzate per le proprie riprese. Queste le parole di Jon Karafin, a capo della divisione Light Field Video.

Lytro Cinema sfida la leggi tradizionali delle registrazioni sul set, permettendo ai filmmaker di effettuare riprese fino ad oggi impossibili. Grazie alle informazioni sulla profondità di campo e agli altri dati, siamo in grado di virtualizzare i controlli creativi della videocamera: questo significa che decisioni solitamente prese sul set, come la messa a fuoco e la profondità di campo, possono essere effettuate al computer.

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