Huawei P9: la verità sulla doppia fotocamera Leica

Stando ad un nuovo report, la doppia fotocamera integrata negli smartphone P9 e P9 Plus non sarebbe stata realizzata in collaborazione da Huawei e Leica.
Stando ad un nuovo report, la doppia fotocamera integrata negli smartphone P9 e P9 Plus non sarebbe stata realizzata in collaborazione da Huawei e Leica.

Uno dei principali punti di forza del nuovo Huawei P9 (e della variante P9 Plus) è rappresentato dalla qualità delle immagini scattate, messa in evidenza anche nella recensione pubblicata su queste pagine nei giorni scorsi. Tutto merito del doppio obiettivo con lenti asferiche SUMMARIT H 1:2.2/27 presente sulla parte posteriore della scocca, che il produttore dichiara di aver “co-ingegnerizzato” con Leica.

Un report proveniente oggi dalla Cina afferma che, in realtà, ad occuparsi dello sviluppo delle fotocamere sia stata un’azienda locale, Sunny Optical. Leica si sarebbe limitata a fornire alla società la licenza necessaria per la realizzazione delle componenti e a Huawei quella per sfruttare il brand in fase promozionale (il marchio è impresso a chiare lettere sulla cover posteriore). Il gruppo tedesco avrebbe inoltre contribuito alla creazione di un algoritmo di elaborazione delle immagini studiato per conferire al risultato finale un caratteristico “Leica feel” e fornito un suono da riprodurre ad ogni scatto in modo da simulare il rumore dell’otturatore.

Ad essere messa in discussione non è quindi la qualità delle immagini realizzate dallo smartphone Huawei P9, indubbiamente elevata, ma l’aver presentato il comparto fotografico del dispositivo come una tecnologia nata dalla stretta partnership tra Huawei e Leica, senza citare in alcun modo chi (Sunny Optical) si sarebbe invece occupato in termini concreti della progettazione.

La polemica è divampata sulla scia della grande attenzione che il P9 sta raccogliendo in queste settimane. Tuttavia le argomentazioni appaiono deboli: Leica avrebbe infatti approvato in toto i progetti di sviluppo della doppia fotocamera e, pur non sviluppando in proprio le componenti, ne avrebbe approvato l’intero progetto. Il marchio apposto sul dispositivo, insomma, non sarebbe soltanto una operazione di marketing, ma una vera e propria certificazione di qualità che Leica è stata in grado di apporre a seguito della verifica della bontà del progetto.

Con ogni probabilità il polverone andrà a depositarsi nel giro di poche ore poiché il modus operandi seguito non sembra dissimile da quanto realizzato da altri gruppi (vedi la partnership Apple/Foxconn). Il focus del progetto, del resto, è nella fase ingegneristica e quel che conta all’utente finale è la qualità del risultato ottenuto: in entrambi i casi il giudizio volge in favore della partnership Huawei/Leica, il che è quanto basta per chiudere la questione in un semplice chiarimento formale circa le località di ideazione, progettazione e sviluppo della componente ottica di uno degli smartphone più interessanti del momento.

Aggiornamento: è stato rilasciato un comunicato congiunto in cui viene esposta la posizione ufficiale delle due aziende in merito alla questione.

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