Banda larga: cresce la fibra ma l'adozione è lenta

Cresce la disponibilità di fibra ottica in Italia grazie ad alcuni operatori ed ai piani del Governo; la risposta degli utenti è, però, freddina.
Cresce la disponibilità di fibra ottica in Italia grazie ad alcuni operatori ed ai piani del Governo; la risposta degli utenti è, però, freddina.

L’Italia è in forte ritardo digitale ed il Governo ha scommesso sulla newco Enel Open Fiber per cablare una grande fetta del paese con la fibra ottica per portare la banda ultralarga ai cittadini e per consentire loro, finalmente, di poter accedere a tutti i servizi di valore aggiunto come videoconferenze in alta definizione, streaming HD e tantissimo altro ancora. Tuttavia già oggi la connettività a banda ultralarga in Italia è una realtà soprattutto grazie agli ingenti investimenti di Telecom Italia, Fastweb e Vodafone che stanno realizzando delle reti proprietarie su larga parte del paese in grado di portare la fibra ottica ai cittadini.

Il mercato della fibra ottica in Italia

In particolare, Telecom Italia (TIM) ha messo nero su bianco un progetto ambizioso che prevede un investimento fino a 12 miliardi di euro in tre anni (2016-2018), dei quali circa 4,8 saranno dedicati allo sviluppo della banda ultralarga fissa e mobile.

Col suo Piano Industriale 2016-2018 TIM si è assunta l’obiettivo di coprire con reti ultrabroadband l’84% delle abitazioni entro fine 2018, posando quasi 18 milioni di chilometri di fibra ottica. Obiettivi ambiziosi se si pensa che alla fine dello scorso anno, la copertura era arrivata al 42% delle case degli italiani. Inoltre, con la banda ultralarga mobile 4G TIM ha oggi raggiunto più di 6240 comuni, pari a circa il 90% della popolazione e con l’obiettivo di raggiungere circa il 98% entro il 2018.

Per portare la banda ultralarga più velocemente alla più ampia parte della popolazione, aziende incluse, TIM ha scelto di adottare prevalentemente la tecnologia Fiber to the Cabinet (FTTCab). Trattasi, si ricorda, di una rete ibrida fibra ottica/rame che consente di erogare velocità ad oggi fino a 100 Mbps, e presto fino a 200 Mbps. La fibra posata per FTTCab sarà inoltre utile anche per la fase successiva di sviluppo FTTH, che è già stata avviata nelle principali aree del Paese, le prime che già da anni sono collegate con FTTCab e caratterizzate da una forte domanda di servizi a banda ultralarga.

Anche Fastweb ha di recente lanciato un nuovo progetto di espansione della sua rete offrendo connettività su fibra ottica sino a 200 Mbps e l’espansione della sua rete a 500 città italiane entro il 2020. Il piano di estensione e upgrade, nella sua interezza, prevede investimenti per 500 milioni di euro cumulati nel periodo 2017-2020 che saranno interamente autofinanziati.

Anche Vodafone con il suo piano Spring ha investito molto in Italia sulla fibra ottica e nelle città coperte dal servizio in FTTH ha lanciato da poco la sua prima offerta sino a 500 Mbps. In FTTCab, comunque, l’operatore offre soluzioni sino a 100 Mbps.

Tanta fibra ma pochi utenti

Gli investimenti per digitalizzare il paese con la fibra ottica sono stati tutti messi sul piatto, eppure, ad oggi, la risposta degli italiani è stata freddina. Secondo i dati dell’Osservatorio dell’AGCOM, in Italia cresce l’utilizzo della banda ultralarga ma gli abbonamenti complessivamente rappresentano circa solo il 10% di tutte le linee, questo nonostante le soluzioni in fibra siano disponibili in tutte le principali realtà del paese e non solo.

Potenzialmente, dunque, molti italiani potrebbero oggi richiedere una connessione in fibra ottica, eppure sembra esserci un qualche freno. Difficile capire esattamente quale possa essere il problema anche se probabilmente la lentezza dell’adozione di questa tecnologia è da ricercarsi nella somma di più fattori.

Sicuramente il prezzo influisce anche se grazie alle promozioni una linea in fibra costa pochi euro di più di una normale linea ADSL. Sicuramente influisce anche il fatto che gli italiani non sembrano essere un popolo di cyber naviganti, almeno da PC secondo quanto riportano i report di Audiweb. Inoltre, offerte di streaming quali Netflix e Sky Online non sembrano ancora decollare e dunque le soluzioni a banda ultralarga non sono giudicate ancora necessarie.

A tutto questo va sicuramente aggiunta una certa mancanza di conoscenza sui reali vantaggi della fibra ottica rispetto alle classiche soluzioni su ADSL che fa probabilmente pendere l’ago della bilancia verso la vecchia forma di connettività che costa di meno e più che sufficiente per navigare, leggere quale email e visionare qualche video su YouTube.

Tuttavia, con la crescente maturità degli utenti e con il pressing degli operatori e del Governo sula fibra ottica, è possibile che il tasso di adozione nei prossimi mesi cresca con maggiore decisione rispetto a quanto fatto sino ad oggi anche grazie ai nuovi servizi di valore aggiunto che sempre di più si affacceranno nel panorama del web.

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