Una campagna per SPID: social, spot e sito

Agid lancia lo spot istituzionale su SPID, inoltre un sito web ufficiale e la pagina Facebook: la piattaforma ha bisogno di community.
Agid lancia lo spot istituzionale su SPID, inoltre un sito web ufficiale e la pagina Facebook: la piattaforma ha bisogno di community.

Da ieri è partita la campagna istituzionale per presentare agli italiani SPID, la piattaforma online che aspira a sostituire tutti i diversi login fin qui necessari per connettersi con la pubblica amministrazione con un sistema unico di identità digitale. Oltre allo spot televisivo e radiofonico, che sarà trasmesso nel prossimo mese sulle reti Rai, l’Agid ha creato un gruppo su Facebook. Il sito web, intanto, viene arricchito di contenuti per chiarire scopi e modalità di questo strumento.

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale è stato attivato il 15 marzo e progressivamente stanno entrando a regime le varie adesioni previste di enti locali e organismi statali. Ciò che è necessario, ora, è che arrivino quanti più cittadini possibile dato che l’iscrizione è volontaria – anche se in qualche modo spinta dall’innovazione stessa della p.a. su cui scommette il governo – e che non mancano i problemi per chi, ad esempio, non possiede firme digitali o smart card (il metodo migliore per ottenere un account) e deve affidarsi a front office ancora poco diffusi.

Ecco la ragione della campagna: con lo spot, si premette che «se tutto fosse più semplice e sicuro saremmo più liberi» e si stimola la curiosità; con il sito, corredato da infografiche si spiega di cosa si tratta, perché lo si dovrebbe avere, come lo si ottiene e cosa farne. Con il Gruppo SPID su Facebook si fa un po’ di community (attualmente sono quasi 1400 persone) permettendo agli utenti di raccontare le loro esperienze e così eventualmente risolvere i problemi gli uni degli altri o quantomeno segnalarli. Il gruppo, infatti, è monitorato e seguito anche dalla stessa ministra Marianna Madia oltre che dall’account di Agid.

Progressi e stop

Sul lato degli enti, SPID sta progredendo. Dopo INPS e Regione Toscana – le prime due amministrazioni che da metà marzo hanno reso effettiva
ed operativa l’adesione al nuovo sistema – in aprile anche Inail, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Venezia hanno iniziato a gestire l’accesso ai propri servizi tramite questa piattaforma. Anche l’Agenzia delle Entrate sta sperimentando la dichiarazione precompilata tramite queste credenziali. L’implementazione del nuovo sistema da parte dell’intera pubblica amministrazione durerà 24 mesi, dopo i quali verranno prese alcune decisioni, comprese quelle sui pagamenti del terzo livello di sicurezza.

Il problema sta tutto nell’ottenere queste credenziali. Il modello con tre provider è stato messo in discussione da una recente sentenza, quindi potrebbero arrivare nuovi fornitori. Non guasterebbe, stando almeno alle molte lamentele che si notano nella pagina Facebook a proposito delle code alle Poste o delle complicazioni derivanti dall’uso di Cns o firma digitale. A proposito di questo, Matteo Renzi l’altro ieri ha citato SPID come un altro ambito che insieme al FOIA può essere migliorato ascoltando le critiche:

Noi abbiamo molto da chiarire e talvolta da migliorare. L’abbiamo fatto sul Freedom of Information Act, idem per SPID: ho letto delle critiche, chi vuole è pregato di aiutarci a fare meglio.

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