La pelle diventa un touchscreen con SkinTrack

I ricercatori della Carnegie Mellon University hanno realizzato un sistema che permette di interagire con uno smartwatch, toccando la pelle del braccio.
I ricercatori della Carnegie Mellon University hanno realizzato un sistema che permette di interagire con uno smartwatch, toccando la pelle del braccio.

Mentre Microsoft sperimenta il Pre-Touch, il Future Interfaces Group della Carnegie Mellon University ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di interagire con uno smartwatch senza toccare lo schermo. SkinTrack infatti trasforma la pelle della mano e del braccio in un controller touch.

I dispositivi indossabili, come smartband e smartwatch, diventano sempre più diffusi, ma la ridotta dimensione del display limita notevolmente l’esperienza d’uso. Sebbene alcuni produttori abbiano parzialmente risolto il problema mediante pulsanti e anelli rotanti, l’interazione con questi gadget non è minimamente paragonabile a quella offerta dagli smartphone (che invece diventano sempre più grandi). I ricercatori dell’università statunitense hanno quindi pensato di utilizzare la pelle come superficie touch, sfruttando la conduttività del corpo umano.

Il sistema SkinTrack è composto da due elementi. Il primo è un anello che emette un segnale AC ad alta frequenza (80 MHz) nel dito sul quale è indossato. Il secondo è un wristband, indossato sul braccio opposto, che rileva il segnale. Quando il dito tocca la pelle del braccio o della mano, il dispositivo misura la differenza di fase dovuta al ritardo della propagazione del segnale rilevato dagli elettrodi integrati nel wristband. Questa differenza viene quindi convertita in coordinate 2D. Il sistema consente il tracciamento della posizione con una precisione del 99% e un errore medio di 7,6 millimetri.

Come si può vedere nel video, l’utente può eseguire le gesture più comuni, come tap, scrolling e swiping. SkinTrack consente quindi di interagire facilmente con app e giochi, senza toccare lo schermo dello smartwatch. In futuro, le tecnologia potrebbe essere integrata direttamente nei dispositivi indossabili. Nel frattempo, i ricercatori dovranno risolvere alcuni problemi, come la variazione del segnale dovuta alle condizioni della pelle (idratazione e sudore).

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