Amazon: stop ai rimborsi per i cali di prezzo

Amazon avrebbe interrotto la prassi di rimborsare una parte del prezzo dei prodotti acquistati in caso di cali di prezzo entro 7 giorni.
Amazon avrebbe interrotto la prassi di rimborsare una parte del prezzo dei prodotti acquistati in caso di cali di prezzo entro 7 giorni.

Amazon è sempre stato noto per alcune sue politiche che vedevano rimborsare il cliente se il prezzo dell’articolo comprato da meno di 7 giorni scendeva e se il cliente avvisava prontamente il customer service. Secondo ReCode, sembra che il colosso dell’eCommerce abbia interrotto questa prassi già dall’inizio di questo mese tranne che su alcuni specifici prodotti come televisori. Sembrerebbe che questa mossa possa essere collegata al crescente numero di startup che monitorano i prezzi di Amazon per conto dei suoi clienti richiedendo per conto loro i rimborsi nel momento più opportuno.

Proprio una di queste startup, Earny di Santa Monica, avrebbe segnalato a ReCode la novità. Earny, infatti, scandaglia continuamente i prezzi di un sito web di un rivenditore per vedere quando i costi di un prodotto calano. Anche la startup Paribus di Brooklyn avrebbe rilevato questa novità. Julie Law, un portavoce di Amazon, ha evidenziato che le politiche di rimborso dell’eShop sono, in realtà, sempre state limitate ai soli televisori e che nulla è cambiato. Gli eventuali rimborsi che altri clienti avrebbero ricevuto sarebbero, in buona sostanza, casi assolutamente eccezionali.

Tuttavia, almeno sino a poco tempo fa, queste eccezioni sarebbero state valutate con un buon margine di libertà mentre adesso le policy in tal senso sembrerebbero essere più restrittive. Inoltre, è anche chiaro che startup come Earny e Paribus che richiedono ai loro clienti di cedere le loro credenziali Amazon sono probabilmente sotto stretta sorveglianza da parte del colosso dell’eCommerce.

Il portavoce di Amazon evidenzia, proprio al riguardo, che l’azienda prende molto sul serio la sicurezza dei propri clienti invitandoli a non condividere mai con nessuno le proprie credenziali d’accesso del loro account privato.

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