La Bibbia tradotta in emoji

Un australiano ha tradotto in emoji tutta la Bibbia, in 80 faccine per 200 parole, 3.300 pagine, disponibili su iTunes: è una forma nuova di lettura?
Un australiano ha tradotto in emoji tutta la Bibbia, in 80 faccine per 200 parole, 3.300 pagine, disponibili su iTunes: è una forma nuova di lettura?

Anche la Bibbia ha la sua versione emoji. Dopo Pinocchio e pochi altri classici, il grande testo del monoteismo è stato aggiornato con una traduzione tutta di faccine. Un traduttore anonimo ha rielaborato la Bibbia utilizzando emoji unicode, impiegando sei mesi di tempo, con un programma apposito che ha abbinato 80 emoji per 200 parole.

La parola più distintiva del 2015 è ormai destinata a creare una nuova cultura a metà fra la parola e l’immagine. Difficile dire quanto sia leggibile, soprattutto da un over 40, certamente questo può diventare un modo divertente e innovativo di condividere il Vangelo oppure altri testi importanti (e generalmente più noti che letti) in una cornice interpretativa degna dei più giovani, alle prese con le instant chat. Forse non è una forma di lettura a tutto tondo, sicuramente è una forma nuova di comunicazione che pretende di esserlo.

Tremila pagine di emoticon

La emoji Bibbia (sottotitolata “Scripture 4 Millennials”) consta di poco meno di 3.300 pagine, ed è stata resa disponibile su iTunes per due dollari e novantanove. L’opera è tutt’altro che banale, il suo autore ha prima realizzato un software, poi ha cominciato ad esercitarsi su Twitter, condividendo alcuni versetti cercando la giusta proporzione e sintesi. Alla conversione in emoji ha quindi aggiunto una sorta di rilettura pubblica in 140 caratteri dove l’autore ha raccolto i suggerimenti per migliorare la traduzione. L’esperimento, tra l’altro, ha consentito di capire che attualmente non sarebbe possibile produrre e distribuire questo genere di testo su un ebook nell’ambiente Android perché non supporta questa emoji per certi formati sulle piattaforme.

Il fenomeno sta montando, è persino materia di promozioni territoriali; ad esempio in Spagna, dove la paella, piatto per eccellenza della cucina valenciana nel mondo, sarà la prima emoticon distintiva della penisola iberica. Dai prossimi aggiornamenti di iOS, Android o Facebook, infatti sarà inserita anche questo piatto tradizionale a base di riso, zafferano e frutti di mare o carne.

Si è aperto un canale comunicativo in cui le piattaforme social non potranno arrivare tardi. Il risultato di tanto sforzo? Nel caso della Bibbia non è eccellente. Tradurre un libro monstre con le faccine e i simboli è quasi impossibile, ovviamente si perde molto, ma stando al suo autore – che rifiuta di far sapere se appartiene a qualche chiesa oppure no – le statistiche sul rapporto tra i giovani e la religione sono così disastrose che una BibleEmoji male non farà.

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