Akamai: in Italia si viaggia a 8,2 Mbps

Secondo Akamai, cresce ma non a sufficienza la banda larga italiana; i cittadini viaggiano mediamente a 8,2 Mbps.
Secondo Akamai, cresce ma non a sufficienza la banda larga italiana; i cittadini viaggiano mediamente a 8,2 Mbps.

Gli italiani viaggiano su internet mediamente a 8,2 Mbps. Questo è il risultato che emerge dal nuovo report di Akamai sullo stato di internet del Q1 2016. Trattasi di un risultato abbastanza positivo che vede il livello di velocità crescere del 9,8% rispetto all’ultimo riscontro. Nonostante questo miglioramento, l’Italia non scala la classifica mondiale ed anzi perde alcune posizioni collocandosi globalmente al 54esimo posto e tra gli ultimi paesi europei. Dietro l’Italia, in Europa, solo Grecia, Croazia e Cipro.

In Europa a primeggiare in questa classifica c’è la Norvegia con 21,3 Mbps medi. Globalmente, invece, a spiccare è la Corea del Sud con ben 29 Mbps. Per quanto riguarda, invece, la velocità di picco, la media italiana si assesta sui 36,5 Mbps con una crescita del 14% rispetto all’ultimo report. Nonostante il buon tasso di crescita permesso dall’avanzata delle nuove soluzioni di connettività in fibra ottica, l’Italia si colloca sempre tra gli ultimi paesi in Europa anche su questo fronte. In cima alla classifica del vecchio continente si colloca, a sorpresa, la Romania con ben 82,4 Mbps. L’Italia, dunque, ha ancora molta strada da fare soprattutto visto che a livello europeo più della metà dei paesi membri evidenziano connessioni con picchi superiori ai 50 Mbps.

Akamai, velocità media

Akamai, velocità media

Per quanto riguarda la connettività di almeno 4 Mbps, in Italia il tasso d’adozione è dell’83%. Un dato in crescita ma ancora molto basso. Significa, infatti, che un buon 16% dispone di connessioni internet al di sotto di questa velocità minima. Il tasso d’adozione delle connessioni sopra i 10 Mbps è del 18%, quello delle linee sopra i 15 Mbps è di appena il 7%.

Akamai, velocità di picco

Akamai, velocità di picco

L’Italia, dunque, segna interessanti segni di “risveglio” digitale ma quanto fatto sino ad ora risulta essere insufficiente se confrontato con i livelli raggiunti dagli altri paesi europei. Il digital divide italiano è ancora, purtroppo, una dura realtà.

Tuttavia, l’Italia sembra finalmente aver inserito la marcia giusta per portare avanti un serio piano di digitalizzazione. Telco come Telecom Italia e Fastweb stanno, infatti, investendo moltissimo per ampliare la loro rete in fibra ottica e portare la banda ultralarga agli italiani. Inoltre, parallelamente, c’è il progetto di Enel Open Fiber che punta alla realizzazione di una nuova rete d’accesso in fibra ottica da poter dare in affittto a tutti gli altri provider per portare entro qualche anno l’alta velocità in 224 città italiane.

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