Fratello di Pablo Escobar contro Netflix e Narcos

Roberto Escobar, fratello del lord della droga colombiana Pablo, ha scritto a Netflix per lamentarsi della produzione della prima stagione di Narcos.
Roberto Escobar, fratello del lord della droga colombiana Pablo, ha scritto a Netflix per lamentarsi della produzione della prima stagione di Narcos.

Netflix ha un problema chiamato Escobar. Non però Pablo, il protagonista della serie di culto “Narcos”, bensì l’illustre fratello. Così come confermato da BBC, Roberto Escobar avrebbe espresso il proprio disappunto per la prima stagione del “drug drama” più visto sulle piattaforme di streaming, chiedendo di poter supervisionare la seconda stagione. E il biopic sembra diventato fin troppo reale.

“Narcos” è una delle serie di punta fra le autoctone di Netflix, insieme a “Orange Is The New Black“, “House of Cards” e molte altre. Finemente prodotta, tanto da raccogliere fan in tutto il mondo, la serie racconta l’ascesa e la caduta di Pablo Escobar, il lord della droga colombiana ucciso nel 1993. Nel mese di settembre verrà resa disponibile la seconda e attesissima stagione, ma nel mentre qualcuno ha sollevato il proprio disappunto. Non però dalla critica e dai fan, unanimi nel giudicare questo prodotto come uno dei migliori di sempre, ma dal fratello del leader, Roberto.

In una lettera indirizzata al colosso dello streaming, Escobar ha richiesto che la seconda stagione non venga distribuita senza la sua approvazione, poiché deluso dalla precedente e dalle eventuali inesattezze riportate:

È mio desiderio che non venga rilasciato lo show televisivo “Narcos” o altri prodotti che parlano di me, della mia famiglia e di mio fratello Pablo Emilio Escobar Gaviria, a meno che non mi venga data la legittima opportuna di visionarne il materiale. […] Nella prima stagione di “Narcos” vi sono stati errori, bugie e discrepanze dalla storia reale, la storia non solo a cui ho partecipato, ma da cui sono sopravvissuto.

Oltre a questa richiesta, riferisce BBC, Escobar avrebbe anche intimato a non rilasciare alcun prodotto di merchandise correlato alla serie, perché “controlliamo tutti questi diritti”. Viene quindi citato il codice 3344.1 della California Civil Law, dove viene specificato come per l’utilizzo di ogni materiale relativo a una persona deceduta, dalla voce all’advertising fino ai servizi correlati, serva l’espressa volontà dai successori o dalle persone divenute titolari dei suddetti diritti.

Tutto quello che voglio fare è assicurarmi che tutto venga fatto nel modo corretto. A mio fratello non sarebbe piaciuta la prima stagione, magari gradirà la seconda se mi risponderete per risolvere queste questioni.

Al momento, non è giunta una comunicazione ufficiale da parte della piattaforma di streaming statunitense, anche se la probabilità di un blocco per la seconda stagione sono assai remote. Per quanto romanzata, la serie si basa su una storia effettivamente accaduta e di interesse pubblico, di conseguenza l’autorizzazione da parte dei familiari potrebbe non essere necessaria.

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