LeEco acquisisce Vizio per due miliardi di dollari

Il gruppo cinese LeEco ha annunciato l'acquisizione del produttore Vizio finalizzata con un investimento economico quantificato in due miliardi di dollari.
Il gruppo cinese LeEco ha annunciato l'acquisizione del produttore Vizio finalizzata con un investimento economico quantificato in due miliardi di dollari.

Nota in passato con l’appellativo LeTV, LeEco è uno dei brand provenienti dalla Cina che più si stanno facendo conoscere in ambito mobile a livello globale. La società (il nome completo è Leshi Internet Information & Technology) ha annunciato nella serata di ieri di aver portato a termine l’acquisizione del gruppo californiano Vizio, specializzato in particolare nella realizzazione di monitor e TV.

L’investimento economico messo sul piatto per finalizzare l’operazione è stato quantificato in due miliardi di dollari. Dal punto di vista commerciale non cambierà molto: i prodotti Vizio che giungeranno sugli scaffali continueranno a portarne il marchio e l’azienda opererà in qualità di sussidiaria. Inoltre, l’accordo prevede lo sfruttamento delle tecnologie sviluppate per un periodo pari a dieci anni da parte di LeEco, inclusa quella che monitora la tipologia di contenuti guardati dagli utenti sui televisori per fornire loro advertising personalizzato. La conferma della stretta di mano è nel tweet seguente.

L’acquisizione unisce dunque il primo produttore di TV attivo sul mercato cinese al secondo degli Stati Uniti e ha tutto il potenziale per spostare gli equilibri del settore. Si ricorda che LeEco è attiva anche in altri ambiti, come quello relativo agli smartphone (tra i più recenti il modello LE 1 Pro) e automotive.

In seguito all’accordo, William Wang (CEO e fondatore di Vizio dal 2002) lascerà il proprio incarico per restare invece alla guida della divisione Inscape dedicata al data business di cui continuerà a possedere il 51%. Queste le sue parole.

Ho sentimenti contrastanti. Come proprietario e padre di Vizio, sono davvero riluttante a lasciarlo andare, ma come CEO e gestore del gruppo so che è la decisione più giusta da prendere per i nostri dipendenti che lavorano sodo e per i nostri leali azionisti.

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