Roaming, passo indietro sulle regole d'utilizzo

Passo indietro della Commissione Europea sulle regole d'utilizzo del roaming zero; l'intera proposta sarà riformulata in tempi brevi.
Passo indietro della Commissione Europea sulle regole d'utilizzo del roaming zero; l'intera proposta sarà riformulata in tempi brevi.

La Commissione Europea ha deciso di tornare sui suoi passi e di rendere carta straccia le proposte sul buon uso del roaming zero che scatterà nel 2017. Il presidente della Commissione Jean-Claude Junker ha, infatti, ritirato il progetto e la conferma arriva direttamente dal portavoce Alexander Winterstein che ha anche sottolineato come, adesso, la Commissione proporrà un’altra soluzione.

La Commissione Europea non ha voluto esplicitare i reali motivi di questo dietro front ma Alexander Winterstein si limita a comunicare che gli aspetti tecnici del provvedimento non sarebbero stati abbastanza soddisfacenti. L’attesa per conoscere la nuova posizione della Commissione Europea in merito al corretto utilizzo del roaming zero sarà svelata in breve tempo. La nuova proposta sarà, infatti, formulata rapidamente. Le regole di buon utilizzo del roaming zero sono quelle norme che dovrebbero impedire ai cittadini europei di abusare dell’eliminazione dei costi di roaming utilizzando illimitatamente la propria SIM nazionale all’interno di una rete ospite.

La proposta della Commissione Europea prevedeva l’accesso al roaming senza costi aggiuntivi per almeno 90 giorni all’anno con la necessità di tornare a collegarsi alla propria rete almeno una volta al mese. I frontalieri, quelli cioè che quotidianamente entrano ed escono dal proprio paese, non avrebbero dovuto temere nulla da queste regole perchè la mezza giornata in roaming non sarebbe stata conteggiata. Per loro, dunque, la possibilità di utilizzare senza pensieri il roaming zero per 365 giorni all’anno. Chi avesse, però, infranto una delle regole sopra descritte avrebbe dovuto pagare un piccolo extra.

Queste proposte, dunque, non sarebbero piaciute ed in particolare sembra il limite dei 90 giorni che sarebbe stato giudicato insufficiente dai parlamentari e inaccettabile anche dalle telco. L’auspicio è che la Commissione davvero possa formulare rapidamente una proposta che soddisfi tutte le parti e che possa essere approvata in breve tempo.

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