Android Wear 2.0 Developer Preview 3, le novità

Rilasciata agli sviluppatori la versione Developer Preview 3 del sistema operativo Android Wear 2.0: quella definitiva slitta all'inizio del prossimo anno.
Rilasciata agli sviluppatori la versione Developer Preview 3 del sistema operativo Android Wear 2.0: quella definitiva slitta all'inizio del prossimo anno.

Dopo aver concentrato i propri sforzi sul perfezionamento e sul rilascio della versione 7.0 Nougat del proprio sistema operativo dedicato a smartphone e tablet, Google torna a pensare agli smartwatch, con la distribuzione agli sviluppatori della Developer Preview 3 di Android Wear 2.0. Alcune delle novità introdotte risultano parecchio interessanti e a beneficiarne saranno direttamente gli utenti.

Si parla innanzitutto del supporto alla piattaforma Play Store, attraverso un client installato direttamente all’interno degli orologi per cercare, trovare e installare le applicazioni senza dover passare dallo smartphone. Miglioramenti sono stati introdotti anche per quanto riguarda la gestione dei dati mostrati dalle watchface. Insomma, Android Wear continua nel suo percorso di evoluzione, arricchendosi man mano di caratteristiche che rendono gli smartwatch sempre più versatili e funzionali, nonché indipendenti dai dispositivi mobile. Si pensi ad esempio a quelli con modulo GPS integrato per la geolocalizzazione e il monitoraggio dell’attività fisica.

C’è però anche una notizia che farà storcere il naso ad alcuni: il debutto della versione definitiva di AW 2.0 è stato rimandato di qualche mese, più precisamente dall’autunno di quest’anno all’inizio del 2017. Una decisione maturata nei laboratori di Mountain View forse per via dei numerosi feedback non troppo positivi raccolti durante la fase beta. A Google serve dunque più tempo per l’ottimizzazione del codice e per assicurare il giusto livello di performance.

Il prossimo anno potrebbe essere anche quello che vedrà il debutto sul mercato degli indossabili dei primi smartwatch prodotti e commercializzati direttamente da bigG (un po’ come avverrà a breve con gli smartphone della linea Pixel). Partner importanti come Huawei, invece, per i modelli next-gen potrebbero puntare su piattaforme differenti come Tizen.

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