01996-02016: 20 anni di Long Now

In queste ore la Long Now Foundation ricorda i primi 20 anni di attività, pensando al mondo dei prossimi 10000 anni e al modo in cui ci arriveremo.
In queste ore la Long Now Foundation ricorda i primi 20 anni di attività, pensando al mondo dei prossimi 10000 anni e al modo in cui ci arriveremo.

Si è concluso da poche ore il Long Now Member Summit, evento pensato per celebrare e rilanciare le attività di una fondazione nata nel 01996. No, non è un errore: la Long Now Foundation è nata nel 01996 e il modo di scrivere la data già racconta molto di quello che è il cuore pulsante di questa iniziativa che, nell’anno 02016, compie ormai il proprio primo ventennio di vita.

Tutto ruota attorno al concetto di Long Now, ossia di una visione estesa del concetto di “adesso”, “in questo momento”. Cos’è il presente? Quando si ragiona sul presente a quale arco temporale si fa riferimento? Se cambiasse questa percezione, come cambierebbe il nostro modo di guardare al mondo, allo spazio e al tempo? L’idea di espandere la nostra idea di presente nasce dal fatto che il presente è stato sempre più schiacciato dalle ombre del passato e dalla corsa verso il futuro. Questa compressione progressiva ha portato il presente ad esaurirsi, rendendo asfittica la vita delle persone. Ma tutto cambia se si inizia a delimitare il tempo in altro modo, ridonando volume al presente fino a rigonfiarlo artificialmente per valutare l’effetto che fa. E l’effetto è dirompente: ampliare il presente significa poter pensare al lungo periodo, creando nuovamente visioni invece che progetti di breve periodo. Significa armarsi di nuovo di lungimiranza e buona volontà senza dover rendere necessariamente conto dei risultati conseguiti nel brevissimo periodo.

Questa visione sul lungo periodo prende il nome di Long Now, un “presente” lungo 10000 anni nel quale siamo immersi. In questo ordine di idee l’antica Roma è relativamente vicina, mentre l’inizio di tutto è databile con l’inizio dell’agricoltura e delle prime società stanziali. Ma se questo è il nostro ordine di “presente”, cosa stiamo facendo per il futuro? Se il futuro arriverà tra 10000 anni, come impatta sulle future generazioni quello che stiamo per fare ora?

Il concetto di Lungo Presente

Long Now: l’Orologio e la prospettiva

La grande intuizione della Long Now Foundation sta nella creazione di una nuova prospettiva, che impone un punto di vista completamente nuovo: i grandi trend odierni che bruciano i like in poche ore e creano carriere fenomenali nel giro di pochi giorni diventano nulla nell’ottica dei prossimi 10000 anni: tutto si fa breve e piccolo, senza ricaduta alcuna sul futuro, senza impatto, senza incisività. Le cose importanti diventano altre, le domande si fanno più impegnative, le responsabilità si fanno più gravose: pensare al lungo periodo non significa soltanto arrivare a conclusioni differenti, ma significa pensare in modo nuovo, sulla base di nuovi modelli, seguendo nuovi percorsi.

«La nostra potenza è cresciuta ben al di là della nostra capacità di previsione e questo potrebbe portarci da un momento all’altro a prendere decisioni irrevocabili che si ripercuoterebbero su centinaia di generazioni» (cit. Brian Eno, introduzione a “Il lungo presente. Tempo e responsabilità“): siamo pronti a questo? Siamo addestrati a decisioni di questo tipo? Come possiamo dar forma ad un nuovo tipo di pensiero che, in qualche modo, tenti di spingersi verso una nuova concezione del tempo? L’idea della Long Now Foundation è che occorra forzare la mano, creando progetti che spingano l’uomo a riflettere per forza di cose su periodi di tempo lunghissimi, così che questa nuova prospettiva riesca a formattare la mente con nuovi parametri.

Un orologio, ad esempio. Anzi, un Orologio che possa durare almeno altri 10000 anni senza dover smettere di misurare il tempo a causa di una batteria esausta, una componente danneggiata, un cataclisma improvviso. Un progetto di questo tipo costringe ad affrontare problemi non immediati, ma comunque esistenti in futuro: farsi oggi carico della soluzione dei problemi che potrebbero sopraggiungere tra migliaia di anni significa farsi carico di valori etici alti, che è possibile quindi applicare in una molteplicità di altri ambiti. Un orologio che duri 10000 anni, dunque, non è certo soltanto un orologio: è un simbolo, è una presa di coscienza, è un impegno firmato, è un messaggio mandato a futura memoria.

Un orologio tradizionale descrive il tempo nel contesto delle nostre vite. Questo Orologio descrive le nostre vite nel contesto del tempo. […] In tempi di turbolenza, l’Orologio emana la calma. In tempi calmi, ci ricorda che nessun equilibrio è stabile a lungo.

Un orologio a cui sta lavorando un nome noto: Jeff Bezos, fondatore di Amazon e oggi padre di un progetto di grande ambizione quale Blue Origin: una grande catena montuosa come contesto, meccanismi studiati a lungo per ottimizzare precisione e durata, il tutto arrivando ad un singolo ticchettìo ogni anno per i prossimi 100 secoli.

A distanza di 20 anni da quel 01996, la Long Now Foundation (fondata da Stewart Brand, Danny Hillis e Kevin Kelly, nel cui board figura anche il nome del musicista Brian Eno) si è trovata per portare avanti le proprie iniziative e fare il punto sui vari progetti avviati. Progetti quali Long Server, Rosetta, PanLex e altri ancora. Perché lo stato di avanzamento lavori va monitorato: la scadenza è nel lungo periodo, ma il tempo scorre anche quando non lo si guarda da vicino.

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