Google e DoubleClick: modifica alla privacy policy

In pochi se ne sono accorti, ma nel mese di giugno Google ha introdotto una modifica importante nella privacy policy relativa alla piattaforma DoubleClick.
In pochi se ne sono accorti, ma nel mese di giugno Google ha introdotto una modifica importante nella privacy policy relativa alla piattaforma DoubleClick.

Google ha acquisito DoubleClick nel 2007, con un investimento economico pari a 3,1 miliardi di dollari, superando al concorrenza di Microsoft nell’operazione. Da allora ha garantito la piena protezione della privacy, mantenendo separate le informazioni personali che potrebbero aiutare gli inserzionisti a identificare gli utenti (ad esempio i dati derivanti da servizi come Gmail) da quelle gestite da DoubleClick.

Nel mese di giugno, però, la policy è cambiata. Una modifica di cui quasi nessuno si è accorto, ma non per questo poco significativa. In sintesi, prima era necessario per bigG ottenere il consenso esplicito (opt in) degli utenti per legare informazioni personali potenzialmente in grado di identificarli a quelle impiegate nella fornitura delle inserzioni pubblicitarie targettizzate. Ora questo obbligo decade e il tutto è legato alle impostazioni dell’account. Per capire di cosa si sta parlando, ecco riportato il passaggio interessato, trascritto e tradotto dalla versione precedente della policy.

Non combineremo le informazioni dei cookie di DoubleClick con informazioni personali identificabili finché non avremo il vostro esplicito consenso.

Di seguito, invece, la modifica introdotta da bigG nella giornata del 28 giugno 2016.

A seconda delle impostazioni del vostro account, la vostra attività su altri siti e nelle applicazioni potrebbe essere associata alle vostre informazioni personali, così da poter migliorare i servizi di Google e le inserzioni pubblicitarie distribuite da Google.

Il gruppo di Mountain View offre un esempio concreto di come le informazioni personali derivanti dall’uso di prodotti e servizi Google potrebbero essere combinate con quelle sfruttate dai servizi di advertising per la visualizzazione delle inserzioni pubblicitarie.

Questa attività potrebbe arrivare dall’utilizzo di prodotti Google come Chrome Sync o dalle vostre visite a siti e applicazioni partner di Google. Molti siti Web e applicazioni siglano partnership con Google per migliorare i loro contenuti e servizi. Un sito Web potrebbe utilizzare i nostri servizi di advertising (come AdSense) o gli strumenti analitici (come Google Analytics). Questi prodotti condividono informazioni a proposito della vostra attività con Google, a seconda delle impostazioni del vostro account e dei prodotti in uso (ad esempio, quando un parter utilizza Google Analytics insieme ai nostri servizi di advertising), questi dati potrebbero essere associati alle vostre informazioni personali.

Cosa cambia, dunque, in termini pratici? Fino a prima del 28 giugno, Google assicurava l’impossibilità di risalire all’identità dell’utente dalle informazioni condivise con DoubleClick, a meno di non aver ottenuto il suo esplicito consenso per farlo. Ora, basandosi ad esempio sul testo di un messaggio inviato o ricevuto con Gmail, così come sulla cronologia delle ricerche o dai video caricati su YouTube, per la piattaforma di advertising può non essere difficile risalire a nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e altri dettagli personali dell’interessato.

Si segnala comunque la possibilità, per chi lo desidera, di effettuare l’opt out da questa modalità di visualizzazione personalizzata degli annunci pubblicitari, semplicemente accedendo alle proprie impostazioni dell’account e disattivando la voce “Annunci basati sui tuoi interessi”.

Account Google: annunci pubblicitari basati sugli interessi personali

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