Fusione 3 Italia - Wind, AGCOM approva

AGCOM ha approvato la fusione tra 3 Italia e Wind; l'operazione rientra nei parametri dell'Antitrust e così non sarà aperta nessuna istruttoria.
AGCOM ha approvato la fusione tra 3 Italia e Wind; l'operazione rientra nei parametri dell'Antitrust e così non sarà aperta nessuna istruttoria.

AGCOM ha dato il suo via libera alla fusione tra gli operatori 3 Italia e Wind. Sebbene non vincolante ai fini dell’operazione industriale, il parare dell’AGCOM era comunque obbligatorio. Fortunatamente per gli operatori, l’Autorità non ha rilevato nessun problema di concorrenza o di monopolio dando un pieno via libera alla fusione. Dopo l’ok dell’Antitrust europeo arrivato grazie alla cessione di parti delle torri di trasmissione e delle frequenze in eccedenza a Free Mobile che entrerà presto sul mercato italiano, anche AGCOM ha valutato che l’operazione non superasse i tetti previsti dall’Antitrust.

3 Italia e Wind, dunque, possono continuare il loro percorso di fusione senza troppe preoccupazioni. Certo, dovranno essere superati alcuni problemi tecnici ed amministrativi ma i veri e più pericolosi ostacoli sono stati tutti superati. Si ricorda, che la fusione diventerà operativa a partire dal prossimo primo gennaio. Non è stato ancora comunicato il nome ufficiale del nuovo soggetto che deriverà dalla fusione tra 3 Italia e Wind ma ben difficilmente prenderà il nome di uno dei due operatori. Grazie a questa operazione di consolidamento, nascerà in Italia il primo operatore per numero di clienti.

Il nuovo soggetto potrà, così, essere competitivo ed innovativo all’interno di un mercato sempre più complesso. La joint venture sarà alla pari, cioè entrambi gli operatori possederanno il 50% del nuovo soggetto. Il primo CEO sarà Maximo Ibarra, attualmente amministratore delegato di Wind.

C’è, invece, un po’ di preoccupazione sulla sorte dei dipendenti degli operatori. I lavoratori di Wind passeranno, dopo la fusione, sotto l’ala di H3G, tuttavia è già stato esplicitato che saranno adottate procedure finalizzate a una razionalizzazione dell’impiego delle risorse. Questo significa che è possibile che una parte dei dipendenti possa essere in futuro licenziata per riorganizzare la struttura.

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