WhatsApp, richiesto lo stop della raccolta dati

Article 29 Working Party ha chiesto a WhatsApp di non condividere i dati degli utenti con Facebook fino al termine dell'indagine in corso.
Article 29 Working Party ha chiesto a WhatsApp di non condividere i dati degli utenti con Facebook fino al termine dell'indagine in corso.

La modifica della policy sulla privacy di WhatsApp, annunciata a fine agosto, ha innescato grandi polemiche tra gli utenti e aperto gli occhi alle autorità competenti in vari paesi. Il garante italiano ha avviato un’istruttoria, mentre il gruppo formato dai garanti europei ha ora chiesto a Facebook di interrompere la raccolta dei dati, in attesa della conclusione dell’indagine.

Quando WhatsApp è stata acquisita da Facebook nel 2014, il co-fondatore Jan Koum aveva promesso che nessun dato degli utenti sarebbe stato condiviso con il social network di Mark Zuckerberg. A fine agosto, però, le condizioni d’uso del servizio di messaggistica sono cambiate e all’avvio dell’applicazione è comparso un avviso che, in modo poco chiaro, illustra la sgradita “novità”. In pratica, se l’utente accetta la nuova policy sulla privacy, WhatsApp passerà a Facebook diverse informazioni personali (numero di telefono, nome, stato online e altro) per “migliorare le esperienze con le inserzioni e i sistemi anti-spam”.

Article 29 Working Party (WP29), il gruppo formato dai rappresentanti delle authority per la protezione dei dati personali di 28 paesi europei, ha espresso la sua preoccupazione circa il modo in cui le modifiche sono state comunicate agli utenti. WP29 ha inoltre dubbi sull’utilizzo dei dati appartenenti a persone che usano WhatsApp, ma non Facebook. Per questo motivo deve essere accertato che la nuova policy sulla privacy rispetti tutte le normative vigenti nei paesi membri dell’Unione Europea.

Nella lettera indirizzata a Jan Koum viene chiesto a WhatsApp di comunicare le esatte informazioni raccolte, la fonte dei dati, l’elenco dei destinatari e gli effetti della condivisione sugli utenti stessi e su terze persone. Per evitare che l’elaborazione di questi dati avvenga senza rispettare la legislazione europea, WP29 ha chiesto a WhatsApp di non procedere alla condivisione dei dati fino al termine dell’indagine.

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