Huawei spiega perché non ha prodotto Google Pixel

I vertici di Huawei spiegano perché l'azienda ha rifiutato di collaborare con bigG alla realizzazione dei telefoni Pixel e Pixel XL, poi affidati a HTC.
I vertici di Huawei spiegano perché l'azienda ha rifiutato di collaborare con bigG alla realizzazione dei telefoni Pixel e Pixel XL, poi affidati a HTC.

Il compito di produrre Pixel e Pixel XL è stato affidato da Google ad HTC, anche se la prima opzione valutata dal gruppo di Mountain View era Huawei (già al lavoro nel 2015 sul phablet Nexus 6P). Il mese scorso si è parlato di quello che potrebbe essere stato il motivo che ha spinto l’azienda cinese a rifiutare l’incarico e oggi arriva la conferma ufficiale, direttamente dai vertici della società.

A parlarne è stato Colin Giles, vicepresidente di Huawei Consumer Business Group, sulle pagine del sito tedesco WinFuture.de. Il gruppo non ha accettato l’imposizione di escludere il proprio marchio e il proprio logo sia dalla scocca degli smartphone che dal loro nome, soprattutto in un momento in cui il brand mira ad espandere la propria presenza in territori chiave come quello statunitense. Ciò nonostante, i rapporti tra le due realtà sono rimasti buoni e la partnership potrebbe rinnovarsi il prossimo anno, con il debutto sul mercato di un nuovo tablet basato sull’ancora misteriosa piattaforma Andromeda. In altre parole, Huawei non ha accettato che il proprio impegno finalizzato alla realizzazione dei Pixel fosse nascosto o comunque completamente celato dietro al nome di bigG.

La scelta è dunque ricaduta su HTC, con risultati di tutto rispetto: gli smartphone Pixel e Pixel rappresentano il top di gamma attualmente disponibile all’interno dell’ecosistema Android, grazie ad un comparto hardware di fascia alta, software ottimizzato (la versione 7.1 di Android Nougat è preinstallata al lancio) e performance eccellenti in ambito fotografico. Tutto questo senza dimenticare l’integrazione dell’intelligenza artificiale con un assistente virtuale evoluto e in grado di semplificare l’interazione da parte degli utenti. Le vendite al debutto sembrano aver dato ragione a Google, tanto da arrivare a registrare ritardi nelle consegne a causa di un volume di prenotazioni ben superiore alle aspettative.

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