FIFA 17: ban in Russia per propaganda gay?

Un gruppo di membri del parlamento russo punta il dito nei confronti della simulazione calcistica per la presenza di un kit arcobaleno in Ultimate Team.
Un gruppo di membri del parlamento russo punta il dito nei confronti della simulazione calcistica per la presenza di un kit arcobaleno in Ultimate Team.

La scorsa settimana si è parlato del kit delle Chapecoense messo a disposizione gratuitamente da EA Sports in FIFA 17 per celebrare la memoria della squadra brasiliana vittima di un tragico incidente aereo. Oggi si torna a parlare della simulazione calcistica e in particolare di una divisa dedicata alla modalità Ultimate Team, ma per una questione del tutto differente.

La maglia incriminata è quella visibile di seguito, caratterizzata da una fantasia arcobaleno a strisce verticali. È stata introdotta in UT a supporto della campagna Rainbow Laces, promossa da un gruppo LGBT britannico e che ha visto i giocatori della Premier Legue inglese scendere in campo con lacci delle scarpe colorati, come iniziativa contro l’omofobia. L’idea sembra non essere piaciuta ad alcuni membri del parlamento russo, tanto da portare alla firma di una richiesta ufficiale rivolta al Roskomnadzor (servizio federale per la supervisione delle comunicazioni di massa), in cui si parla in maniera esplicita di propaganda gay.

Il gioco invita gli utenti a supportare l’azione Rainbow Laces della Premier League inglese, una campagna massiva in favore della comunità LGBT.

Il kit incriminato, disponibile per la modalità Ultimate Team di FIFA 17

Il kit incriminato, disponibile per la modalità Ultimate Team di FIFA 17

In Russia, dunque, FIFA 17 potrebbe essere sottoposto a ban e tolto dal mercato. Coloro che puntano il dito contro il videogame lo fanno sostenendo che, siccome non c’è alcun limite minimo di età per giocare, l’accesso a contenuti come la divisa in questione potrebbe essere ritenuto offensivo per i più piccoli. Purtroppo, anche se oggigiorno può sembrare anacronistico, nel paese vige una normative introdotta lo scorso anno che sottopone a sanzione o addirittura alla detenzione chi parla della propria omosessualità in pubblico. Tra coloro che supportano l’azione contro il titolo c’è anche Irina Rodnina, ex pattinatrice olimpica.

È necessario verificare se è lecito distribuire questo gioco nel territorio della Federazione Russa. Ogni stato ha le sue leggi interne e devono essere rispettate.

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