Fitbit annuncia l'acquisizione di Pebble

Fitbit ha confermato l'acquisizione di Pebble: i nuovi proprietari avranno accesso alle proprietà intellettuali, ma non produrranno più gli smartwatch.
Fitbit ha confermato l'acquisizione di Pebble: i nuovi proprietari avranno accesso alle proprietà intellettuali, ma non produrranno più gli smartwatch.

Fitbit, maggior produttore mondiale di dispositivi indossabili, ha annunciato l’acquisizione di Pebble. I termini dell’accordo non sono stati divulgati, ma l’investimento economico non dovrebbe essere superiore a 40 milioni di dollari, una cifra sufficiente per coprire i debiti. L’azienda di San Francisco riceverà in cambio le proprietà intellettuali relative a software e firmware. Gli smartwatch sono invece esclusi. Ciò significa che la produzione dei dispositivi è stata interrotta.

Pebble ha realizzato tutti i suoi smartwatch con le donazioni effettuate dagli utenti su Kickstarter. La prima campagna di crowdfunding per il modello originario è stato un enorme successo (oltre 10 milioni di dollari). Lo stesso è accaduto nel 2015 con il Pebble Time (oltre 20 milioni di dollari). Quasi 13 milioni sono stati infine raccolti per i device più recenti (Pebble 2, Time 2 e Core). Il CEO Eric Migicovsky ha comunicato che, a causa di una serie di eventi, Pebble non opererà più come entità indipendente e tutti gli asset (hardware escluso) sono stati ceduti a Fitbit.

Dato che i Pebble Time 2 e Core non verranno più consegnati, tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi riceveranno il rimborso integrale della somma entro marzo 2017. Rimborso previsto anche per gli utenti che hanno ordinato il Pebble 2. Gli altri smartwatch continueranno a funzionare, ma potrebbero esserci problemi in futuro. Non ci saranno più aggiornamenti software e nessuna assistenza in garanzia.

Fitbit ha dichiarato che l’acquisizione consentirà di espandere il suo portafoglio di prodotti e accelerare lo sviluppo di soluzioni personalizzate. Non è tuttavia chiaro il destino del marchio Pebble. Come anticipato da Bloomberg, circa il 40% dei dipendenti avrà l’opportunità di lavorare per Fitbit. Nel suo post di addio, Magicovsky ringrazia infine la grande comunità di sviluppatori che ha contribuito alla creazione di una piattaforma aperta a tutti.

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